Un gol su punizione, la fascia da capitano sul braccio, un ruolo nel cuore del centrocampo.
Danilo Cataldi è tornato a scrivere con tutti i diritti d’autore rispettati la sua storia con la Lazio. Un segnale chiaro è arrivato dal campo, una risposta concreta l’applicazione e il sacrificio del centrocampista romano, la conferma sancita dall’uscita imminente di Milan Badelj, richiamato nostalgicamente a Firenze.
Quel richiamo Danilo lo conosce bene perché, come il suo quasi ex compagno, ha vissuto esperienze lontano da casa. Lasciare una maglia, un luogo e persone che per anni hanno rappresentato il tuo quotidiano, un motivo per non commiserarsi, per non perdersi, semmai per ritrovarsi. Badelj lo farà probabilmente, Cataldi lo ha già fatto, un anno fa.
La stagione messa alle spalle gli ha ridato stabilità, fiducia, maturità e una nuova mentalità per rivedersi protagonista. Prima mettendosi in gioco, poi candidandosi in campo, poi rispondendo presente quando Inzaghi lo riteneva opportuno e poi…giocando.
Giocando ha ritrovato passo, convinzione e i suoi colpi principali, abbinati ad una lettura di gioco più saggia, misurata, sicura e stabile. Caratteristiche valide per ogni ruolo, da quello di mezz’ala (che resta probabilmente il preferito) a quello di faro in mezzo al campo, quando, come ora, si deve fare a meno di Lucas Leiva. Il brasiliano è un esempio per tutti, ma per Danilo rappresenta un tutor a tutti gli effetti: da Lucas si può solo apprendere e l’umiltà di Danilo è caratteristica preziosa per assorbire come una spugna. In questi mesi anche il brasiliano ex Liverpool ha scoperto il potenziale del 32. La società ha capito il momento e ha assecondato questo nuovo percorso avviato per il presente e per il futuro. Promosso a pieni voti dunque, firmato e sottoscritto dalla società, dallo staff tecnico. Danilo ha imparato molto dalla sua storia, ora si appresta a scriverne una tutta nuova, ambientata di nuovo a casa sua.
(fonte: agenzia ufficiale SS Lazio)