di Danilo GALDINO

“Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia…”
Non credo che lo scrittore tedesco Goethe quando concepì questo pensiero, fosse al suo primo giorno di scuola, ma sicuramente aveva ben chiaro quale fosse il giusto approccio ad incominciare qualcosa di nuovo.
Ieri pomeriggio a Formello si è ricominciato, il primo giorno di scuola dopo le vacanze, ha sempre un’atmosfera particolare per tutti. La voglia di rivedere facce familiari e compagni con cui hai condiviso momenti belli ed esaltanti e situazioni più dure e complicate, persone che come te hanno il desiderio di realizzare qualcosa di importante. Il primo giorno è stracolmo di buoni intenti e privo di stanchezza, c’è la curiosità di scoprire volti nuovi e la voglia di raccontarsi con gli amici di sempre. C’è quel pizzico di amarezza nel voltarsi e non vedere lo sguardo di una presenza decennale come Stefan.
Riabbracciare gli insegnanti che ti hanno permesso di crescere e vincere l’anno prima, il timore che le altre classi siano più attrezzate e preparate per conquistare il titolo di migliori, le aspettative di un popolo intero o più semplicemente di una famiglia che aumentano di anno in anno e tanto tanto altro. Tra mille stati d’animo differenti, le parole di Goethe sono come la fiamma capace di accendere una miccia e dar vita ad un’esplosione di energia positiva: “Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia…”
L’audacia e la voglia di osare non ci è mai mancata, anche quando qualcuno ci dipingeva le aquile biancocelesti come brutti anatroccoli, provando a farci sentire sempre più piccoli e inadeguati.
Noi abbiamo sempre sfidato tutto e tutti con l’ardore e l’intraprendenza dei Titani, senza mai farci condizionare dalla grandezza e la forza di chi ci affrontava.
Quindi ce ne freghiamo che anche in questa nuova stagione sfideremo nuovamente in una finale di Supercoppa Italiana la corazzata Juventus di Sarri e Ronaldo; ce ne freghiamo che molto probabilmente dovremo sfidarli in un paese molto lontano come l’Arabia Saudi; ce ne freghiamo che l’Inter stia investendo una montagna di soldi arrivati dalla Cina; ce ne freghiamo che il Napoli continui a rafforzare una squadra che ormai si è piazzata stabilmente al secondo posto della classifica; ce ne freghiamo che gli altri stiano cedendo tutti i loro giocatori migliori; ce ne freghiamo che il Milan abbia ridimensionato gli investimenti e sia stato estromesso dalle competizioni europee. “Me ne frego” è da sempre il nostro motto, perché nell’accezione del significato amore incondizionato, c’è proprio questo fondamentale aspetto: fregarsene di ogni condizionamento, superando costantemente ogni limite, ostacolo o fattore esterno o negativo.
Finalmente da oggi si ricomincia, perché chi ama ad oltranza, soffre il periodo vacanziero che ci tiene lontani da ciò che fa palpitare il cuore più di ogni altra cosa, finalmente il nostro inno alla gioia dell’essere riparte in tutto il suo fragore e con tutta la sua inarginabile energia.
Oggi pomeriggio al Campidoglio verrà come da prassi giusta e doverosa, accolta dalle massime cariche cittadine la Banda Inzaghi. Salire il Colle del Campidoglio e sfilare sotto la statua di Marco Aurelio, con la nostra settima Coppa Italia conquistata meno di due mesi fa è motivo d’orgoglio.
La Capitale d’Italia che annaspa tra una montagna di rifiuti e disagi di ogni genere, viene rappresentata sportivamente a certe sfere, solo e soltanto dalla società più antica e titolata della città.
Negli ultimi undici anni solo la Lazio ha portato vittorie e trofei nelle bacheche capitoline. Questo è quello che dicono i numeri incontestabili e non i giornali mistificatori.
Per molti è umiliante e mortificante accettare la cruda realtà, ma dal 9 gennaio del 1900 il calcio e tutto lo sport in generale si chiama S.S.Lazio!
Per sempre sarai, la mia gioia, il mio vanto e su ogni campo io sarò al tuo fianco e senza limiti…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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