di Danilo GALDINO

Cos’è la fede?
“La fede è conoscenza del cuore e oltrepassa il potere della dimostrazione”.
Questa è la risposta che il grande poeta Gibran diede a chi gli formulò questo quesito. Perché da sempre si cerca di analizzare un sentimento come fosse qualcosa di materiale. La fede non si può spiegare o interpretare come fosse un’opera d’arte, una casa, una macchina o una formula matematica. Ciò che nasce e si custodisce nel cuore può essere compreso parzialmente solo da un altro cuore. Non dal cervello, dagli occhi, dalle orecchie o dalla pancia, ma solo e soltanto dal cuore. Ci si interroga continuamente su quale sia il modo giusto di credere e amare un ideale, spesso si critica chi non lo fa nel nostro stesso modo, tante e troppe volte si innesca un inutile competizione su chi lo fa meglio, chi lo fa da più tempo e in che modo viene vissuto. La fede è qualcosa di particolarmente intimo e personale, perché per fortuna o sfortuna dipende dai punti di vista, non siamo tutti uguali…
Ciò che sfugge ai figli dello stesso sentimento o appartenenti allo stesso popolo di fedeli, è la base principale di ogni situazione o discorso che si affronta: il rispetto.
Troppe volte negli ultimi quindici anni ci si è scagliati l’uno contro l’altro senza alcun rispetto, accecati da mille e più stati d’animo contrastanti.
Ancora oggi dobbiamo registrare nel nostro straordinario popolo una serie di persone che hanno smarrito la fede dei giorni migliori, che hanno dimenticato le regole principali di chi crede ad oltranza, accecati dalla rabbia pregressa o da una latente insoddisfazione cronica, non fanno altro che criticare, screditare, sminuire e insultare tutto e tutti.
Non c’è un manuale che spiega tutte le regole del bravo fedele, ma sicuramente ci sono alcuni dogmi che dovrebbero essere imprescindibili per tutti coloro che si professano Laziali: il Laziale in ogni occasione va sempre difeso, sostenuto e rispettato; se la Lazio vince tutti coloro che dicono di amare quei colori dovrebbero essere tanto felici, chiunque indossa e onora la nostra maglia va sempre sostenuto e rispettato.
Sembrano aspetti scontati ed ovvi, ma sono i punti cardini di ciò che ci rende da sempre qualcosa di più di una semplice tifoseria di appassionati di calcio.
Da 119 anni siamo sempre stato un popolo e come ogni popolo, ci sono parecchie correnti di pensiero che danno vita a qualcosa di unico e speciale.
In queste settimane d’estate, complice il calcio mercato ancora non partito ufficialmente ed entrato nel vivo, aumentano i mugugni, i lamenti, le perplessità, le paure e gli scontri tra Laziali. Serviranno innesti di qualità che risulteranno preziosi nel corso di una stagione che ci vedrà protagonisti su quattro fronti, serviranno volti nuovi che andranno a puntellare una squadra già forte e competitiva.
Tutti coloro che per un motivo o per un altro hanno smarrito la fede o che non l’hanno mai posseduta, trovano terreno fertile per accendere focolari che inneschino negatività depotenziante.
Credo che tutti dovremmo aspettare il termine del calcio mercato per avere chiara la situazione e commentare obiettivamente l’operato della società sportiva Lazio. Farlo in anticipo è sbagliato e scorretto, elogiare o criticare ora è sbagliato e poco onesto, al momento opportuno si dirà tutto senza preconcetti ed influenze di ogni genere.
Chi ha fede crede ad oltranza e incondizionatamente, chi ha fede resiste nei giorni più duri e in quelli più esaltanti, resiste senza mai smarrire la via.
Nella buona sorte e nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà, se tu ci sarai, io ci sarò…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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