di Danilo GALDINO

“Se c’è una bella al mondo, sei più bella tu. Se c’è chi è troppo bella, tu lo sei di più. Sei qui davanti a me, ma non mi sembra vero, accidenti come sei bella…”
Questo è ciò che tutti gli ammalati inguaribilmente di Lazio pensano ogni volta che si soffermano a guardare una maglia della nostra amata.
L’aumento delle ore di luce nelle giornate estive, permette di avere qualche minuto in più per dedicarsi a ciò che si reputa utile e piacevole, come ascoltare dell’ottima musica, leggere un buon libro o perdersi in qualche video del passato.
Riavvolgere il nastro mnemonico ti permette di capire meglio cosa siamo stati e tutta la strada che si è percorsa insieme a quelle maglie, apparentemente diverse nello stile, nei modelli, nei colori, nelle marche delle case produttrici e negli sponsor, ma tutte ugualmente belle e significative. Rivivere momenti passati, permette di sognare e al tempo stesso di recuperare la giusta via che spesso viene smarrita per colpa dell’estate, dall’astinenza dal calcio giocato, dalla lontananza dallo stadio, dalle voci più o meno depotenzianti del calciomercato e dal continuo gracchiare delle cornacchie anti-Lazio.
Delle tante incertezze che frullano nella nostra testa in queste calde settimane, l’unica certezza è la maglia. Sì, quella nuova maglia che tutti noi attendiamo curiosi di vedere e che vestiremo e onoreremo sempre nella prossima stagione 2019/2020.
Come già anticipatoci dal marketing della S.S.Lazio, da quest’anno la maglia bandiera verrà riposta in un cassetto e si tornerà al celeste classico. Passano gli anni, passano le stagioni, ma la curiosità di scoprirla è sempre la stessa. Concentrarci sulla maglia ci permette di distrarci da tutto quello che si sente e si legge in queste calde giornate che precedono il solstizio d’estate. Il nostro patrimonio più sacro e più bello, cancella dubbi e incertezze, tutto in un attimo viene spazzato via alla vista di quei colori e di quella maglia che in questi giorni è chiusa nell’armadio e lontana dagli occhi di molti.
Torniamo alla genesi, torniamo a contemplare ciò che adoriamo, perché quando ami incondizionatamente qualcosa o qualcuno, perdi il controllo e ti fai travolgere da mille e più emozioni infischiandotene di tutto e tutti.
C’è chi pensa al Presidente, chi alle cessioni, chi a controllare i bilanci, chi a rimuginare tra i rimpianti o chi ancora cova rancore verso qualcosa o qualcuno.
La storia e la maglia ci ricordano che da Giuseppe Pedercini, passando per Fortunato Ballerini, proseguendo per Remo Zenobi, Gian Casoni, Umberto Lenzini, Franco Chimenti, Gianmarco Calleri, Sergio Cragnotti, Dino Zoff, Ugo Longo fino ad arrivare a Claudio Lotito e tutti gli altri Presidenti, Proprietari, Azionisti e Commisari Straordinari, hanno avuto l’onore di poter rappresentare e gestire un patrimonio storico ed emozionale straordinario chiamato S.S.Lazio.
I nostri nonni e i nostri padri, nel bene e nel male, hanno sempre sostenuto e difeso quella maglia, senza mai disinnamorarsi, allontanarsi o far affievolire l’amore che scaturisce.
Fortunatamente in molti, guardando quella maglia, ancora si dimenticano di tutto il mondo che li circonda: calciatori più o meno forti, più o meno rappresentativi, proprietari, dirigenti, allenatori, preparatori, brontoloni, disfattisti, nemici più o meno dichiarati, e ogni singola componente che si vive ogni santissimo giorno.
Tirate fuori dai cassetti la vostra maglia e d’incanto vi accorgerete che tutto tornerà a splendere e brillare, tutto tornerà al giusto posto e quel che sarà domani verrà affrontato sempre con la giusta consapevolezza.
“Se c’è una bella al mondo, sei più bella tu, accidenti come sei bella…”
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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