Renato Miele, ex difensore laziale, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Per la Lazio il sole è uscito con la vittoria della Coppa Italia che ha nobilitato una stagione da cui forse ci si poteva aspettare la qualificazione in Champions, ma si tratta di un torneo che alla fine tutti vogliono vincere e regala sicuramente grande soddisfazione.

Bisogna capire Inzaghi con che spirito è rimasto, ha risolto il problema del rinnovo ma ora ci deve essere da parte sua piena convinzione. Sicuramente ci sarà stato un confronto sul mercato, valuteremo quelle che saranno le scelte della società. Non è facile muoversi sul calciomercato, ci sono giocatori che non hanno reso come negli anni passati e le eventuali cessioni potrebbero essere meno remunerative.

Da ex difensore posso dire che il rendimento della retroguardia non dipende sempre dai singoli ma anche da come la difesa viene schierata e tatticamente protetta dal centrocampo. Acerbi non ha fatto rimpiangere De Vrij e ha regalato sicurezza al reparto, altri elementi hanno avuto comunque un rendimento sufficiente come Bastos e Luiz Felipe. Wallace ha commesso qualche errore grossolano ma ha anche alternato buone prestazioni, mentre l’esperienza di Radu non si discute.

Quel Lazio-Catania del 1983 che ci spalancò le porte della Serie A fu una partita importantissima per me perché rientravo da un momento difficile a livello fisico e di preparazione, avevamo dominato tre quarti di campionato e poi invece ci ritrovammo sul filo per la promozione. Ricordo una straordinaria partecipazione dei tifosi e la tensione che c’era, tant’è che il mio povero compagno Saltarelli, che oggi non c’è più, dovette abbandonare la partita. Rientrai a partita in corso a metà primo tempo dopo un paio di partite a riposo e dimostrai di essere tornato il difensore che aveva fatto benissimo per tutto il campionato cadetto, una maratona di 38 partite che finiva a giugno inoltrato.

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