di Danilo GALDINO

“Tutto è bene quello che finisce bene”, non è solamente una commedia di Shakespeare scritta nel 1602, ma è il pensiero comune balenato nella testa di tutti noi in quest’ultimo fine settimana.
È tornato il sole e di conseguenza le temperature che dovrebbe avere un classico giugno romano, molte persone sono uscite e hanno fatto capolino al mare. Finalmente si sono intraviste volare le prime zanzare e le prime farfalle, ma soprattutto Simone Inzaghi ha trovato l’accordo con la società che aspettavamo da giorni e continuerà a guidare la Lazio nostra fino al 2021.
Tutto improvvisamente sta tornando alla normalità, quella piacevole sensazione di serenità e spensieratezza che era stata minata nelle ultime settimane, di colpo è torna ad essere padrona e protagonista delle nostre giornate.
Tutto è bene quello che finisce bene… il Liverpool che vince una finale di Coppa dei Campioni evoca sempre ricordi e sensazioni positive. Vince il derby inglese contro il Tottenham, trascinati da due ex giallorossi come Salah e Alisson, fa sorridere e mette a nudo la valanga di notizie, articoli e titoloni fuorvianti, veicolati negli ultimi anni dalla stampa romana. Far credere puntualmente che chiunque sia partito da Fiumicino, con un biglietto di sola andata, verso città come Torino o Liverpool, non fosse poi così forte, determinante, vincente e facilmente sostituibile. Scrivere stravolgendo e mistificando la realtà, solo per addomesticare una piazza sempre più delusa e inferocita, per proseguire a vendere giornali, magliette e dvd.
Tutto è bene quello che finisce bene… rivedere nuovamente l’Hellas Verona in serie A è una bella notizia per chi è legato ai ricordi di un calcio passato. Il giusto ordine dei fattori torna finalmente a loro posto: il fastidioso Chievo di Verona lascia il testimone della massima serie a chi ha rappresentato da sempre la città scaligera. Partire il prossimo campionato con squadre e piazze importanti come Brescia, Lecce e Verona, ci riporta indietro nel tempo, a quel calcio ricco di sorprese e di giornate memorabili in cui alcune big caddero inaspettatamente contro queste belle realtà di provincia.
Tutto è bene quello che finisce bene… lo possiamo esclamare noi che abbiamo finalmente la certezza di proseguire un progetto tecnico che negli ultimi tre anni ha portato tre finali e due coppe, ma soprattutto una ventata di Lazialità che non si respirava da diverso tempo. Ora noi dobbiamo mettere a punto gli ultimi preparativi in vista della partenza tra un mese e mezzo per Auronzo di Cadore e dedicarci completamente al mercato, gli altri invece sono ancora prigionieri delle incertezze. La Juventus non ha ancora comunicato il nome del suo nuovo allenatore, il Milan idem e gli altri, continuano ad incassare rifiuti su rifiuti. Dopo il “no grazie” di Conte, quello di Sarri, quello di Gattuso, è arrivato in queste ultime ore quello di un Laziale come Sinisa Mihajlović… la panchina giallorossa ed il progetto a stelle e strisce, è sempre meno affascinante e appetito dai Mister più quotati. Di questo passo, continuando ad abbassare le pretese, potremmo trovare a Trigoria un allenatore mascherato da Zorro o con un curriculum di un paio righe.
Tutto è bene quello che finisce bene, poter proseguire con delle certezze certificate e far tesoro degli errori commessi un po’ da tutti negli ultimi anni, per non ripeterli più e migliorarli. Questo è quello che auspichiamo e desideriamo un po’ tutti, ripartire con una Banda Inzaghi 4.0, una versione nuova e aggiornata, con diverse facce nuove e le migliori garanzie di quest’ultimo triennio. I prossimi 12 mesi per noi saranno veramente speciali, vivremo un altro anno da protagonisti assoluti: il centoventesimo compleanno, la conquista dello scudetto del 1914/15, un’altra finale di Supercoppa Italiana contro la Regina del calcio italiano, l’ennesima affascinante esperienza in Europa League, una Coppa Italia da affrontare come campioni in carica e un altro bel campionato da Laziali. Stamattina non c’è un solo motivo per non avere un sorriso magico alla Mandrake stampato sul nostro viso, guardatevi intorno, ascoltate ciò che viene dette e scritto da chi annaspa nell’incertezza e la preoccupazione, e sorridete felici…
Oggi è tutto molto più semplice da capire e comprendere, è semplice riconoscere tra la folla un figlio del nostro stesso sentimento, è semplice incrociare quello sguardo complice e radioso, è semplice sentirsi il padrone indiscusso di questa città. Sì oggi è tutto molto più semplice e bello da vivere…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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