di Danilo GALDINO

Domani sarà 19 maggio, San Celestino V, questo giorno dell’anno non è un giorno qualsiasi, soprattutto per la Città Eterna.
La Capitale d’Italia per quasi un secolo di calcio non aveva mai lasciato traccia sull’albo d’oro europeo, per 99 anni nessuno mai era stato capace di alzare al cielo un importante trofeo.
Poi arrivò il 19 maggio del 1999, a Roma in quegli anni esisteva solo e soltanto la Lazio nostra. Una squadra costruita dal più grande Presidente della storia calcistica capitolina: Sergio Cragnotti.
Un uomo capace di cambiare la storia del club più antico della Capitale con idee innovative, intuizioni illuminanti, investimenti sbalorditivi e acquisti sensazionali.
La Lazio ed i Laziali, nel giro di qualche anno divennero lo spauracchio d’Italia e d’Europa. Dai viaggi a Milano, Torino, Bergamo e Napoli, passammo a percorrere tratte molto più lunghe: Francia, Spagna, Germania, Portogallo, Grecia, Russia e soprattutto Inghilterra.
L’Inghilterra insieme all’America, era il sogno di intere generazioni di romani e ragazzi di ogni provincia d’Italia.
L’Inghilterra dei Beatles e dei Rolling Stones, dei Led Zeppelin e David Bowie, dei Sex Pistols e dei The Clash, della Regina e del Big Bang, di Wimbledon e le contaminazioni che influenzavano le mode di ogni paese.
L’Inghilterra di colpo divenne biancoceleste: Birmingham il 19 maggio del 1999, fu invasa da migliaia e migliaia di Laziali di ogni età, poeti guerrieri che rincorrevano un sogno accarezzato l’anno prima a Parigi.
Nel vecchio continente fino ad allora la parola Roma era associata solo all’Impero Romano, al Colosseo, a San Pietro e al Santo Padre, ma sul finire del millennio scorso, tutta l’Europa sportiva conobbe la Città Eterna con il nome di S.S.Lazio.
La Lazio nostra era la squadra più forte del mondo, quella che spaventava i club più blasonati e titolati d’Italia e d’Europa.
La Lazio di Marchegiani, Pancaro, Nesta, Mihajlovic, Favalli, Stankovic, Mancini, Almeyda, Nedved, Vieri, Salas e poi Ballotta, Couto, Negro, Gottardi, Conceicao, De la Pena, Lombardo. Allenatore Sven Goran Eriksson.
Il 19 maggio in quella notte anglosassone divenne la data più importante della storia calcistica romana. Grazie alla Lazio, la città di Roma potè finalmente fregiarsi di un titolo europeo vero, sognato da tutti e riconosciuto dall’UEFA.
Non c’è un solo Laziale che non ha pianto di gioia in quella notte, una notte sognata per un secolo. Nel giro di un paio di lustri, passammo dalle lacrime di gioia degli spareggi a Napoli per la sopravvivenza, alle lacrime di felicità di Birmingham.
Da Fiorini e Poli, a Vieri e Nedved, c’è tanta strada percorsa da un popolo intero.
Domani sarà 19 maggio, e oggi come allora il popolo biancoceleste vive ore di festeggiamenti e vittorie. Dal Real Maiorca all’Atalanta di Gasperini, sono arrivate una montagna di vittorie. Alla prima Coppa Italia vinta il 1958 e allo scudetto del 1974, si sono aggiunte altre 6 Coppe Italia arrivando con quella vinta mercoledì ad alzare la settima, 4 Supercoppe Italiane, un altro scudetto nel 2000, una Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea. Oggi la Lazio nostra è al quarto posto in Italia nella classifica delle squadre più vincente della storia, dietro solamente alla Juventus e le due milanesi.
Oggi la Banda Inzaghi è già automaticamente qualificata per la prossima Europa League e attende la penultima giornata di campionato con la serenità e la tranquillità, di chi ha già consegnato il compito in classe alla professoressa e attende curioso e divertito il suono della campanella, osservando gli altri compagni di classe affannarsi per terminare ed evitare una deludente bocciatura.
Sempre oggi ricordiamo e festeggiamo un’altra importante vittoria di un’altra Coppa Italia, vinta a Milano il 18 Maggio del 2000, quattro giorni dopo il nostro secondo scudetto. Quel giorno superammo l’Inter nella doppia sfida andata e ritorno con i capelli decolorati e le maglie che ancora profumavano di champagne.
C’è chi a maggio celebra ogni giorno un’importante ricorrenza o l’anniversario di qualche trofeo vinto, e chi contesta in piazza e ricorda questo mese per le cocenti delusioni e le storiche sconfitte…
Buon anniversario a te che non hai mai tradito, a te che non hai mai smesso di crederci e lottare, a te che da Milano, passando per Birmingham, fino a mercoledì scorso, continui ad essere sempre e per sempre dalla stessa parte…
Oggi come ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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