di Danilo GALDINO

“La vittoria è sempre nel pugno di pochi. Provare a preparare questa pattuglia di eroi è il segreto di ogni vittoria.”
La nostra pattuglia come in ogni estate passata, è stata preparata tra il solito scetticismo generale, è stata preparata da un giovane Mister che come altri illustri predecessori, si è ammalato inguaribilmente di Lazio, diventando romano d’adozione e Laziale a tutti gli effetti. Negli ultimi tre anni, questa pattuglia di giovani talenti e Laziali più esperti, settimana dopo settimana, è riuscita a scaldare i cuori di tanti. Quei cuori che per vari motivi avevano smesso di battere forte e palpitare come nei giorni più belli ed esaltanti della nostra storia.
Questa pattuglia di Laziali, dopo una serie di prestazioni non esaltanti sarà pronta a ripartire? Tra qualche ora, nella meravigliosa isola sarda, affronterà un Cagliari tranquillo e quasi matematicamente salvo. Non sarà semplice, perché tutti noi da diversi giorni abbiamo la testa rivolta esclusivamente alla sfida di mercoledì. Non sarà solamente una partita che metterà in palio un’importante trofeo, non sarà l’appuntamento più importante della stagione, ma sarà il momento che determinerà il futuro di tutti. Contro la Dea stavolta bisognerà vincere, solo e soltanto vincere, per alzare al cielo l’ennesima Coppa della nostra storia, vincere per proseguire tutto quello che di inaspettatamente bello ci stiamo regalando da tre anni, vincere per non far svanire l’aurea di magia che avvolge un gruppo che ha mosso i suoi primi passi nel silenzio assordante di un ritiro punitivo a Norcia subito dopo un brutto derby perso il 3 aprile 2016.
Questa Banda Inzaghi nel corso degli anni ha dimostrato a tutta Italia, che qualsiasi città è diventata terra di conquista.
Questa Banda Inzaghi più è stata combattuta e più si è difesa, ha risposto alla parte sporca e più oscura del mondo del calcio, sempre allo stesso modo: lottando senza mai desistere.
Questa Banda Inzaghi ha l’Atalanta nel suo destino, perché dopo esser stata concepita e plasmata sotto le Tre Cime di Lavaredo, nel primo ritiro di Simone Inzaghi da allenatore di serie A, fece il suo debutto nel campionato italiano il 21 agosto 2016 proprio contro i nerazzurri a Bergamo. Quelle 4 reti e la conseguente vittoria, illuminarono la strada di un cammino fatto di tanti successi importanti e momenti di Lazio come non si vivevano da decenni.
Questa Banda Inzaghi nel corso degli anni, ci ha insegnato che tutti siamo utili e tutti siamo indispensabili, che chiunque fa parte della Banda con il suo apporto è stato più o meno determinante: chi ha giocato e ha sempre corso in campo; chi è subentrato prendendo il posto del compagno di squadra stanco o infortunato; chi durante la settimana allena e spiega come si può e si deve vincere; chi è da sempre il vero cuore pulsante del mondo biancoceleste e in ogni stadio e città d’Italia e d’Europa è sempre stato presente, sostenendo e lottando per un’ideale ultra secolare.
In questi ultimi tre anni, tutti nella Banda Inzaghi sappiamo bene cosa fare, sappiamo bene su chi poter far affidamento, sappiamo bene chi sono i nostri avversari e nemici anche lontano dal campo di gioco, sappiamo bene che il destino va affrontato sempre senza paura e scritto esclusivamente dalle nostre mani, sappiamo bene che essere Laziali è una scelta di vita che impone costantemente la lotta, la ribellione e l’estrema perseveranza.
“La vittoria è sempre nel pugno di pochi. Provare a preparare questa pattuglia di eroi è il segreto di ogni vittoria”.
A distanza di quasi tre anni, da quella notte d’estate bergamasca questa pattuglia di eroi, ha arruolato e coinvolto progressivamente un numero sempre maggiore di Laziali, perché per far parte di questa Banda Inzaghi gli unici due requisiti richiesti, sono di essere innamorati dei colori del cielo e disposti a lottare sempre per difenderli.
Sì è vero, ogni tanto è caduta inaspettatamente, provocando una forte delusione, ma non va dimenticato nulla di ciò che è stato fatto e sui piatti della bilancia va messo tutto: sia le brutte sconfitte di Salisburgo, del 20 maggio scorso contro l’Inter, quelle in campionato o in Europa League di quest’anno, ma non vanno dimenticati anche tutti i momenti esaltanti e le tante vittorie che questo gruppo ci ha regalato in più di mille giorni.
“Tutti sanno del mio attaccamento per questa maglia. Abbiamo la fortuna di giocarci ancora tanto il 15 maggio, non è una cosa scontata. Non ho tempo di pensare ad altro, penso solo alle partite e al lavoro da fare. Voglio concludere con il mio staff la stagione nel migliore dei modi”.
Queste le parole rilasciate ieri dal nostro Mister Laziale come noi. Tu che ti senti Laziale, che ti reputi Laziale o dici di essere Laziale, cosa aspetti ancora per unirti alla nostra Banda?
Che tu abbia preso o meno il biglietto per la finale di mercoledì, dovresti essere accanto a questo gruppo e sostenerlo fino alla fine. Apri il cassetto e ritira fuori quella sciarpa che hai indossato parecchie volte, prendi per mano tuo figlio e tuo padre e unisciti a questa Banda di Laziali come te.
Il nostro viaggio procede spedito, il nostro viaggio non ammette soste ed il ricordo delle ultime sconfitte non deve condizionarci. Oggi non sarà facile giocare la terzultima partita di campionato senza non pensare a mercoledì sera.
Servono concentrazione, determinazione e quella sana cattiveria sportiva che contraddistinguono i vincitori dagli sconfitti; quelle componenti che vengono messe in ogni partita, in ogni allenamento, in ogni momento, solo da chi vuole esclusivamente vincere.
Una vittoria a Cagliari non cambierebbe la storia di questo campionato, ma sicuramente ci permetterebbe di tenere viva la fiamma dell’Europa League nel caso non riuscissimo ad alzare in cielo la Coppa Italia.
Tutti siamo utili e tutti siamo indispensabili… abbandonare o mollare ora non è ammesso e giustificabile.
Mai come adesso bisogna essere tutti uniti e compatti, mai come ora bisogna aiutare questa Banda in difficoltà.
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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