di Danilo GALDINO (foto © Antonio FRAIOLI)

“Molto rumore per nulla” non è solamente una commedia teatrale scritta da William Shakespeare tra l’estate del 1598 e la primavera del 1599, ambientata a Messina, ma potrebbe essere il titolo di quest’ultima settimana di campionato italiano. Protagonista assoluto il Mister Claudio Ranieri, che un po’ come il suo omonimo cantante Massimo, ne ha cantate e dette di tutti i colori.
Illazioni e attacchi gratuiti figli di una cocente delusione mai digerita, cadute di stile e mancanza di rispetto, astuta pretattica o semplice frustrazione, in questi giorni che hanno preceduto la quartultima giornata di serie A, “così è stato, così fu…”.
Molto rumore per nulla, visti i risultati e le prestazioni delle varie squadre in campo: all’Olimpico è stata partita vera e giocata a ritmi elevati, la Lazio nostra ha iniziato subito forte ed è passata in vantaggio con Marco Parolo dopo appena 3 minuti, poi con il passare del tempo è salita in cattedra la squadra di Gasperini e Fortuna Wallace, che mai come ieri pomeriggio è stata una vera “fortuna” per i giocatori nerazzurri trovarselo davanti come avversario. Il brasiliano dopo tre anni di permanenza nella Capitale, continua a palesare gli stessi limiti e commettere sempre gli stessi errori che compromettono puntualmente le sue prestazioni.
Il pericolo “scansarsi” gridato a gran voce dal tecnico giallorosso, a Roma non c’è stato, ma come accadde 9 anni fa a “scansarsi” sono stati i suoi giocatori…
Corsi e ricorsi? Forse sì, avrà pensato il tecnico Testaccino: Sampdoria e Genoa, squadre della stessa città, Pazzini e Romero entrambi autori di goal segnati di testa approfittando delle difese giallorosse ferme e imbambolate.
Le dichiarazioni rilasciate ieri a fine gara da Claudio Ranieri, smentiscono le parole dette alla vigilia e sembrano più dettate dalla paura dell’inchiesta aperta dalla Procura. Dal “così fu, così è stato”, ieri sera nel post gara è passato: “Cosa ho pensato dopo la polemica? Ho realizzato di essere tornato in Italia. Ho detto “così è stato, così fu” solo perchè ricordavo lo striscione dei tifosi, che detto tra noi era bello. Bisognerebbe dargli un premio perchè era una cosa molto ironica e molto bella. Anzi, poi ho detto che non mi interessava la loro partita, che penso al calcio giocato. Su questa cosa è stato fatto un po’ di baccano, bentornato in Italia”.
Eh sì, bentornato in Italia Clà…
Il finesettimana ha dimostrato che nulla è scontato e scritto, che la Juventus nelle ultime tre settimane non si è scansata contro Fiorentina, Inter e Torino; che l’Inter come è accaduto in passato ha dilapidato il vantaggio accumulato in precedenza e con il pareggio di Udine è stata ripresa dalle inseguitrici; che l’Atalanta è un’ottima squadra in salute e punta concretamente a strappare una storica qualificazione in Champions League; che la Lazio nostra quest’anno continua ad accendersi e spegnersi ad intermittenza come le lucine di Natale, alternando prestazioni vergognose come quella con il Chievo, a grandi vittorie come quelle in Coppa Italia, passando per il successo di Marassi e poi ricadere ieri nuovamente in casa. Più che la Lazio di Inzaghi in questa stagione sembra quella del Dottor Jekyll e Mr. Hyde.
In attesa della partita del Milan di questa sera che concluderà queso turno di campionato la classifica inizia a dare più di un verdetto: Inter 63, Atalanta 62, Altri 59, Torino 57, il Milan 56 ma con un eventuale vittoria potrebbe agganciare i giallorossi al quinto posto e superarli per gli scontri diretti positivi, la Lazio nostra è ferma a 55 punti e rischia concretamente di poter restare fuori dall’Europa.
La finale del 15 maggio diventa ancor più importante, perché oltre a mettere in palio il secondo trofeo nazionale, permetterebbe l’accesso diretto in Europa League. I giudizi su questa stagione e su tutti i suoi protagonisti potrebbero cambiare radicalmente nel giro di nove giorni. Servirà cuore e determinazione, servirà la Banda Inzaghi formato Coppa Italia, quella che ha battuto Novara, Inter e Milan, servirà la Lazio arrembante vista tante e tante volte negli ultimi tre anni e non quella che si accende e spegne di aprile-maggio.
Nel frattempo tra chi si scansa e chi no vedremo come andrà a finire il 26 maggio… ah sì, proprio il 26 maggio…
“Fatti più in la… così vicino mi fai turbar’… fatti più in la, così la testa mi fai girare… fatti in la, fatti in la, fatti la, fatti più in la…”
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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