di Danilo GALDINO
“Confusione! Confusione, tu vorresti imbalsamare anche l’ultima è più piccola emozione. Confusione…”
Tanta, troppa confusione aleggia nella nostra testa, confusione che impedisce di essere lucidi ed equilibrati, che non ci trasmette certezze su ciò che accadrà nelle prossime settimane. Nel giro di una settimana siamo passati da una prestazione e una vittoria esaltante a Milano contro l’Inter a due risultati negativi e deludenti con avversari come la Spal ed il Sassuolo.
La confusione che genera l’imprevedibilità, che non permette di avere un quadro chiaro e pronosticabile dell’ultima parte di stagione. I risultati anche in questa trentunesima giornata di campionato hanno rimesso tutto e tutti in gioco. Sicuramente qualsiasi discorso si risolverà all’ultima giornata e la differenza la farà una rete, un episodio, un punto o uno scontro diretto vinto, proprio come nella scorsa stagione. Un pareggio o una vittoria acciuffata all’ultimo minuto potrebbe cambiare le sorti di un’intera stagione, quello che a caldo può essere accolto come un risultato deludente, potrebbe risultare determinante alle 23:00 del 26 maggio prossimo.
C’è tanta confusione e delusione, perché non si comprende la metamorfosi di certe squadre e di alcuni giocatori.
Sicuramente ieri pomeriggio in tanti hanno commesso errori e la rete all’ultimo minuto di recupero del nostro capitano Senad Lulic, ha evitato la seconda sconfitta consecutiva nel giro di quattro giorni.
Forse ha sbagliato il Mister Inzaghi le sue valutazioni e si è incartato in un turnover poco efficace e redditizio. Forse Ciro Immobile sta attraversando uno dei periodi meno brillanti da quando veste la maglia della Lazio nostra. Forse Badelj non da la stessa fluidità di manovra rispetto ad un giocatore troppo importante come Lucas Leiva. Forse tenere inizialmente in panchina Correa, Milinkovic, Leiva e Romulo, contro un avversario in salute come il Sassuolo è stata una scelta troppo azzardata. Forse il pericolo diffide che pende sulla testa di tutti i nostri giocatori più importanti ed il rischio di perderli prima dello scontro diretto con il Milan di sabato prossimo, ha frenato la squadra e condizionato le scelte e le prestazioni. Forse in troppi di noi hanno erroneamente e superficialmente snobbato due avversari come Spal e Sassuolo, che stanno vivendo un periodo positivo di risultati e prestazioni. Forse, forse, forse… quante ipotesi e considerazioni più o meno giuste e condivisibili, stanno generando confusione e incertezze in tutti noi.
Nonostante le nostre due frenate, può accadere ancora di tutto, la classifica a sette giornate dalla fine è un grande rebus, sia per chi sogna la a Champions League, sia per chi rincorre un piazzamento in Europa League, sia per chi disperatamente cerca la permanenza in serie A. Le sconfitte del Milan sabato allo Stadium di Torino, della Sampdoria e della Fiorentina in casa contro il Frosinone, hanno avuto un certo impatto sulla classifica, idem i pareggi dell’Inter, dell’Atalanta, del Torino e della Lazio nostra.
Ad oggi tutti possiamo tutto, dall’Inter terza con 57 punti al Torino ottavo con 48 punti, ben 6 squadre potranno esultare o disperarsi tra sette settimane.
Non esiste una partita fondamentale o cruciale, saranno tutte importantissime e determinanti. La sfida di sabato sera a Milano contro i rossoneri, non vale di più di quella che si giocherà il mercoledì dopo alle ore 19:00 contro l’Udinese o della successiva in casa contro il Chievo prima della Santa Pasqua. Ogni partita per noi e per tutti i nostri avversari avrà un peso ed un valore in questa corsa a sei testa a testa per i cinque posti che permetteranno di giocare la prossima stagione in Europa.
Non serve fare troppi calcoli o previsioni a medio lungo termine, ora come ora bisogna solo credere e lottare, loro in campo e noi sugli spalti, mettere tutto quello che abbiamo in corpo cercando di mantenere quella lucidità che in queste situazioni fa la differenza.
Nella prossima importante sfida, affronteremo una squadra attrezzata e con tanti giocatori di qualità, una formazione che nonostante abbia raggranellato un solo punto nelle ultime quattro giornate di campionato, resta sempre quarta in classifica.
È dal 3 gennaio del 1989 che non battiamo i rossoneri in campionato, sono passati trent’anni da quel 0-1 su autorete di Paolo Maldini, quindi servirà un’impresa per infrangere questo maledetto tabù.
Adesso bisogna resistere e stringere i denti, adesso bisogna resistere e andare avanti senza tentennamenti, adesso bisogna resistere e combattere.
Resisti e fagli sentire che esisti…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!