di Danilo GALDINO
“La noia è uno stato di demotivazione, temporanea o duratura, nata dall’assenza di azione, dall’ozio o dall’essere impegnato in un’attività sostenuta da stimoli che si recepiscono come ripetitivi o monotoni…”
La noia delle settimane in cui non c’è il calcio giocato è il terreno fertile delle futilità, del chiacchiericcio e di tutto ciò che distrae. Vedere domani sera la Nazionale Italiana allenata da Roberto Mancini giocare contro la Finlandia in una Dacia Arena ad Udine esaurita e con il giovanissimo Kean probabilmente titolare susciterà tanta curiosità. Questo nuovo ciclo post disfatta svedese ed esclusione Mondiale è pieno di giovani speranze e di scelte estremamente audaci che spesso non sono state comprese dai 60 milioni di Commissari Tecnici italiani. Quando bisogna rifondare e ricreare qualcosa di nuovo serve puntare coraggiosamente su chi ha la fame, su chi possiede l’ardore e la sfrontatezza di chi deve imporsi e farsi largo tra i grandi. Giocatori con la pancia piena ed i conti in banca già strapieni non portano nulla nuovo rispetto al passato.
Con onestà bisogna ammettere che Roberto Mancini ha visto prima di tutti noi il potenziale di giovanissimi talenti come Zaniolo, Kean, Mancini o Barella. Serve creare un nuovo corso fatto di ragazzi che non sbuffino quando arrivano le chiamate da Coverciano: allevare e crescere dei nuovi Pirlo, Nesta o Buffon non sarà semplice, ma ripartire da Donnarumma, Spinazzola, Romagnoli, Chiesa e tutti gli under 25 è la giusta strada.
La Nazionale Italiana però, bloccando il campionato, genera una noia deleteria e pericolosa per tutti noi tifosi. Come preannunciato da tempo, sarebbero stati giorni particolari quelli che ci avrebbero separato dalla sfida di domenica 31 marzo alle 20:30 contro l’Inter, che 10 mesi fa ci strappò di mano, nell’ultimo quarto d’ora della stagione, la qualificazione Champions League.
Tante tante chiacchiere, mille ipotesi e le solite balle che all’atto pratico non portano nulla di concreto e positivo al cammino che stiamo intraprendendo dalla metà di agosto ad oggi. Cerchiamo di restare concentrati sulle cose importanti e in questi giorni di apparente tregua prepariamoci a sferrare l’ultimo attacco ad una bella stagione vissuta fino ad oggi.
In tutto questo mare di noia, nella giornata di ieri è arrivata un’altra bordata alla città di Roma, al Movimento Pentastellato, alla giunta comunale e al progetto dello stadio di Tor di Valle. Dopo l’arresto di Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina, con l’accusa di corruzione, ieri è toccato all’Assessore allo Sport Daniele Frongia essere iscritto nel registro degli indagati per lo stesso reato. Con il passare delle settimane questo romanzo stadio sta decimando il Campidoglio e viene da sorridere amaramente, ripensando alle parole rilasciate, poco tempo fa, da una sorridente ed entusiasta Virginia Raggi: “Diciamo subito che lo stadio si fa! Lo stadio si fa ed i proponenti potranno aprire i cantieri già entro l’anno.”
Al momento negli ultimi sei mesi più che i cantieri si sono aperte le porte delle caserme, delle case circondariali e delle aule di tribunale… chissà se prima o poi qualcuno si degnerà di domandare alla Sindaca o all’Avvocato Baldissoni perché, dopo quasi otto anni di parole, proclami, promesse e di tutti i problemi che continuano ad emergere, ci si ostina esclusivamente a considerare la zona di Tor di Valle per costruire uno stadio?
Comunque ricordando le parole della prima cittadina, c’è sempre uno stadio Flaminio da riqualificare se qualcuno volesse accollarsi la pratica… perepè qua qua, qua qua perepè…
Chi sarà il prossimo ad entrare in nomination degli indagati e arrestati per questa torbida vicenda?
Quando si sente parlare di “parte lesa” viene subito alla mente l’Avvocato Giangiacomo Pigna Corelli in Selci che spiegava al povero Oscar Pettinari di essere diventato ufficialmente la “parte lesa”… Troppo forte, questa storia del #famostostadio!
Noi la noia di questi giorni senza il calcio giocato la combattiamo con la gioia quotidiana dell’essere quella differenza nata pura e ribelle, mai fusa e mescolata alle volontà politiche e lobbistiche. Agli sbadigli e ai bruciori di stomaco preferiamo i sorrisi condivisi con tutti i figli del nostro stesso sentimento.
Ora vai a capire che c’è dietro, anzi vai a capire chi c’è dietro, più vuoi e meno avrai, più dai e meno prendi, prima lo si impara, poi “pa pa para para pa pa para”.
Politici italiani che “perepè qua qua, qua qua perepè”
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!