di Danilo GALDINO

“La vera bellezza è qualcosa che attacca, vince, ruba, e infine distrugge…”
No, questo pensiero non è il commento di qualche giornalista sportivo o commentatore RAI, ma è dello scrittore giapponese Yukio Mishima. La vera bellezza è rappresentata da questa Banda Inzaghi, una squadra che dopo un inizio di stagione con il freno automatico inserito, ha riacquisito la consapevolezza della propria forza, senza smarrire l’umiltà, la tenacia e la voglia di chi vuole realizzare qualsiasi sogno. Questo gruppo dopo aver messo sotto la Juventus senza raccogliere punti, ieri sera ha giocato in casa della terza forza del campionato, con il piglio delle grandi squadre, senza mai avere timori reverenziali o farsi condizionare da uno stadio importante, da un avversari blasonato che ci aveva soffiato il sogno Champions il 20 maggio scorso, dagli errori arbitrali, gli infortuni o qualsiasi altro agente depotenziante. Ieri sera tutta Italia ha ammirato una squadra che è andata a Milano per fare la partita e prendersi l’ennesima semifinale di una Coppa Italia da sempre onorata e mai snobbata.
“La vera bellezza è qualcosa che attacca, vince, ruba, e infine distrugge…”
Questa Lazio nostra attacca e crea parecchie palle goal, ma un po’ per sfortuna e un po’ per imprecisione non riesce a finalizzare come lo scorso anno, ruba sempre l’occhio anche ai più disattenti e a chi non ama i colori del cielo, e infine distrugge… sì, distrugge qualsiasi cosa: preconcetti, giudizi condizionati, pronostici sfavorevoli, avversari di ogni categoria, campagne mediatiche denigratorie e destabilizzanti, giochi di potere che la vorrebbero fuori dai posti che contano. Ieri sera per 90 minuti è mancato solo il goal, ma l’autorevolezza di questa Lazio nostra impressiona tutti: esperti, addetti ai lavori e non. Vedendo questo gruppo giocare e reagire ad una mazzata psicologica come quella arrivata al 123 minuti di una partita vinta meritatamente, non puoi non esaltarti ed emozionarti. Vedersi assegnare un calcio di rigore, pochi istanti prima di poter urlare la tua gioia al cielo ed essere trascinato nella lotteria dei calci di rigore, avrebbe abbattuto tutti. Tutti tranne la Banda Inzaghi…
Tutti gli sportivi italiani che ieri sera hanno guardato la televisione saranno rimasti impressionati dalla generosità di Ciro Immobile, dallo spessore di Lucas Leiva, dalla forza di Milinkovic, dalla tecnica sopraffina di Correa e Luis Alberto, dalla rabbia di un Laziale come Stefan Radu, dal cuore di tutti gli altri.
L’Inter di Spalletti ha dovuto faticare parecchio per strappare un pareggio nella sua casa a tempo ormai abbondantemente scaduto.
L’esultanza liberatoria di tutta la squadra e lo staff dopo l’ultimo rigore segnato da Lucas Leiva, fa capire per l’ennesima volta, che la vera forza di questa Banda è il gruppo, le immagini carpite in tribuna di un allenatore Laziale che impazzisce di gioia al termine della partita, fa comprendere da chi parte il marcato senso d’appartenenza che trasmette questa Lazio nostra.
Ora tocca a TUTTI noi… non a tanti di noi, ma a TUTTI!!!
Gli appuntamenti del 27 febbraio e del 24 aprile per le semifinali, dovranno essere vissuti con lo stesso entusiasmo e la stessa fame che avevamo quel 29 aprile del 1998. Chi era presente quella sera sa benissimo che quella partita la vincemmo noi sugli spalti, che trascinammo di peso la Lazio nostra in una rimonta incredibile. Quel giorno davanti a noi c’era sempre il Milan, quel giorno c’era in palio sempre una Coppa Italia, quel giorno si rincorreva la prima vittoria dopo 40 anni dalla prima e unica Coppa Nazionale vinta nel 1958, quel giorno ad ogni nostra rete i piloni di cemento armato dell’Olimpico tremarono, quel giorno eravamo 70.000 indemoniati pronti a tutto pur di conquistare quella Finale, quel giorno cambiammo la storia di una società e una tifoseria, perché da quel giorno iniziammo a vincere, vincere, vincere ancora, senza più smettere.
Ogni Laziale, oggi, non dovrebbe pensare alle occasioni mancate sotto porta da Ciro Immobile e Caicedo, all’arrivo all’ultimo giorno di mercato del buon esterno genoano Romulo, al rigore assegnato a tempo ormai scaduto. Oggi ogni Laziale dovrebbe farsi una sola domanda: “Ma quando escono i biglietti per la semifinale?”
Lazio, Milan, Atalanta e Fiorentina, da queste quattro squadre uscirà la prossima vincitrice della Coppa Italia che negli ultimi quattro anni è stata alzata in cielo sempre dalle mani Juventine.
Per conquistare l’ennesima Finale, servirà la stessa fame di quel 29 aprile, servirà la stessa determinazione di quella notte, servirà lo stesso Olimpico di quell’indimenticabile giorno… Jugovic, Gottardi, Nesta, per una notte saranno Lucas Leiva, Luis Alberto e Acerbi.
Servirai tu, servirò io, serviremo tutti!!!
“La vera bellezza è qualcosa che attacca, vince, ruba, e infine distrugge…”
La vera bellezza è tutta racchiusa in questa squadra, che incarna i nostri sogni di ribellione più indomiti. La bella prestazione e l’importante vittoria di ieri, ci lascia ben sperare per il futuro.
Basta un giorno così, a cancellare centoventi giorni stronzi…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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