Un pomeriggio speciale all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma: una delegazione composta da alcuni giocatori della S.S. Lazio ha fatto visita ai pazienti della sede del Gianicolo. Ad accogliere Thomas Strakosha, Marco Parolo, Silvio Proto e lo storico Team Manager Maurizio Manzini la responsabile dell’Urp e dei Servizi Sociali, Lucia Celesti.

I calciatori si sono intrattenuti in Ludoteca, dove hanno giocato una partita a biliardino. Ai propri beniamini alcuni pazienti hanno donato uno striscione, realizzato su tela, con la scritta: «119 anni di emozioni». I giocatori hanno distribuito le loro foto autografate e altri gadget della squadra.

Gli ospiti si sono quindi recati nel reparto di Nefrologia e Dialisi, Centro di Riferimento Regionale per l’insufficienza renale terminale e trapianti renali in età pediatrica, dove vengono effettuati circa 25-30 trapianti di rene all’anno. Anche qui doni e sorrisi per pazienti, famiglie e staff medico-sanitario. Queste le dichiarazioni dei calciatori a margine dell’appuntamento:

Marco Parolo:È un piacere essere qui per provare a regalare un sorriso e per consentire ai pazienti di affrontare al meglio questo periodo difficile della loro vita. I piccoli trasmettono grande energia ed hanno grande voglia di reagire alla malattia, auguro a tutti loro una pronta guarigione. Nella vita esistono molte cose importanti, spesso si incontrano delle difficoltà, ma ci sono sempre delle situazioni peggiori come abbiamo visto“.

Thomas Strakosha:Abbiamo ricevuto l’invito e lo abbiamo racconto volentieri, eventi come questi ci ricordano che nella vita esistono tantissime cose molto più importanti del calcio, regalare un sorriso a questi piccoli pazienti genera una carica in più anche in noi stessi. Questi bambini sono da applaudire, così come i loro genitori, per gli enormi sforzi che sono chiamati a compiere quotidianamente, noi se possiamo regalare un sorriso lo facciamo volentieri”.

Silvio Proto:Io ho la fortuna di avere tre bambini in buona salute e vedere oggi tanti bambini che non stanno bene fa male. Quando però i pazienti vedono dei calciatori della Lazio riescono a mostrare un sorriso e questo ci fa molto piacere. Ogni bambino ha grande forza e anche per i parenti non è facile veder i piccoli star male. Speriamo che possano star meglio in futuro“.

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