di Patrizio FARINACCI

Gigi Martini agli amici della Lazio del ’74: “Che dolore, ma non ci sto a piangere”. Sul Corriere dello Sport viene riportato un post su Facebook in cui il terzino Campione d’Italia si lascia andare sull’onda dei ricordi, in una commovente lettera dedicati a ragazzi eroi in campo, amici nella vita di tutti i giorni, che il tempo ha inesorabilmente portato via.

“Riflessioni con gli amici laziali
Sul percorso della vita ho visto molti amici colpiti dalla sorte piegati in due dal dolore portarsi in un angolo e incapaci a ripartire. Li ho visti piangere. Dopo grandi vittorie ho visto Tommaso attaccarsi al termosifone dello spogliatoio per lenire il dolore causato dal male che si era impossessato di lui fino alla fine. Di lì a poco è volato via Luciano . La morte si sa se entra in gioco gioca duro ed è anche arbitro. Ed allora si prende Mario. Il Frusta insieme alla famiglia tutta che era nell’auto con cui si è scontrato. Che iena la morte acquattata nell’ombra si scaglia contro Giorgio il cavaliere senza paura e lo fulmina.poi Felice Felix un uomo giusto che non aveva paura. Ma io non ci sto a piangere. Mai sazia la morte aveva già spazzato via tutto la panchina Gigi Bezzi l’accompagnatore, Gigi Trippanera il massaggiatore,Renato Ziaco il medico sociale, Polentes, Ferruccio Mazzola e Mario Facco e poi Bob Lovati ed infine Umberto Lenzini il grande Presidente. Io che sono un senza Dio so che non rivedrò più tutti questi amici ed allora lo smarrimento sale su dall’anima ma la mente lo blocca perché io non ci sto a piangere!
Grazie a voi amici laziali la leggenda dei ragazzi del 74 vola nel tempo, grazie per averci reso immortali

-Luigi Martini-”

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