di Danilo GALDINO
“Confusione! Confusione, mi dispiace
se sei figlia della solita illusione e se fai confusione. Confusione, tu vorresti imbalsamare anche l’ultima e più piccola emozione”.
Era il novembre del 1972, quando Lucio Battisti pubblicò l’album “Il mio canto libero” e cantava questa canzone.
Vedendo giocare la Lazio nostra nell’ultimo mese e mezzo, la prima parola che balena nella testa è “confusione”…
Una squadra che entra puntualmente in campo confusa e deconcentrata, che sbaglia puntualmente l’approccio iniziale, commettendo parecchi errori che troppo spesso, la portano in svantaggio e la costringono a rincorrere e consumare il doppio delle energie per rimontare.
Confusione… nelle scelte, nelle valutazioni, nelle decisioni da prendere, nell’applicazione degli schemi, nelle giocate. C’è tanta, troppa confusione, che si è impossessata del Mister e dei nostri ragazzi. La voglia di lottare, reagire e giocare, c’è e alla lunga emerge sempre, ma non basta a recuperare ogni volta una situazione compromessa in avvio.
La distrazione difensiva dopo neanche un minuto di gioco, che ha portato alla rete di Zapata, è inconcepibile ed è costata cara. Dover rincorrere dal fischio d’inizio un ottimo avversario come l’Atalanta di Gasperini, che fa delle ripartenze veloci, dell’aggressività in ogni settore del campo e dell’attacco continuino degli spazi, le sue armi migliori, è veramente difficile per chiunque.
Che fine ha fatto la squadra che incantava tutti per il gioco brillante e le montagne di reti che realizzava? Questa è la domanda che ci stiamo facendo tutti da mesi. Diversi giocatori sembrano lontani parenti di quelli ammirati e applauditi fino a otto mesi fa, svagati e distratti, senza più quella sana cattiveria agonistica, mentalmente prigionieri di chissà cosa.
Confusione e poca lucidità, questo è ciò che sta emergendo partita dopo partita. Un allenatore e una squadra che numeri alla mano, non vince più una gara ufficiale da giovedì 8 novembre in Europa League contro il Marsiglia. Su 7 partite giocate tra campionato e coppa: 3 sconfitte e 4 pareggi.
Adesso sparare a zero contro tutto e tutti sarebbe solo nocivo, ma anche far finta che tutto continui ad andare bene sarebbe altrettanto nocivo. Bisogna che TUTTI prendano atto che la situazione sta prendendo un binario sbagliato: la Società tra pochi giorni dovrà intervenire sul mercato e apportare dei correttivi e delle migliorie; il Mister dovrà prendere atto che un certo modulo e alcune scelte non pagano più come in passato; i calciatori più o meno giovani e più o meno bravi, devono svegliarsi e tornare a giocare come un tempo.
L’unico modo per uscire fuori dalla coltre di nebbia della confusione, è la lucidità e il coraggio delle scelte e delle azioni.
Davanti a noi, c’è ancora parecchia strada per recuperare gli errori commessi e provare ad accarezzare sogni ed emozioni, ma per riuscirci serve la volontà ed il desiderio da parte di TUTTI.
Ieri abbiamo scoperto che il VAR è un strumento infallibile è che se utilizzato sempre con attenzione maniacale e meticolosità estrema, è in grado di verificare anche situazioni millimetriche e impercettibili all’occhio umano. Se fosse utilizzato sempre nel giusto modo sicuramente il campionato italiano darebbe esiti e risultati diversi.
Sempre ieri, abbiamo scoperto chi sarà il nostro prossimo avversario si sedicesimi di finale d’Europa League: il Siviglia!
Insieme alle due squadre di Londra era sicuramente l’avversario meno gradito, più forte e di prestigio, che potesse capitarci.
Anche il Marsiglia però, era considerata la squadra favorita per la vittoria del nostro girone, forte dell’ultima finale giocata e persa contro l’Atletico di Madrid, eppure questa Lazio nostra ha rifilato cinque reti ai francesi, battendoli all’andata e al ritorno. A febbraio affronteremo gli spagnoli senza alcuna paura e con la speranza di aver spazzato via tutta la confusione che ci attanaglia adesso.
A mano a mano, tutto si affronta…
A mano a mano, tutto si supera…
A mano a mano, tutto si vivrà con il solito piglio…
E a mano a mano, vedrai con il tempo lì sopra il suo viso lo stesso sorriso…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!