di Danilo GALDINO

Il rispetto è la considerazione speciale che si dà a qualcuno o a qualcosa, si riconosce come valore sociale e speciale.
Il rispetto nelle relazioni interpersonali comincia nell’individuo, nel riconoscimento dello stesso come entità unica, che necessita e vuole comprendere l’altra persona.
Il Dalai Lama spiegò di seguire sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.
“Rispetto per i Laziali!”, questo è il messaggio chiaro è inequivocabile lanciato dalla Curva Nord sabato sera.
È passato un mese da quel giovedì sera di Europa League in cui si è vinta l’ultima partita ufficiale. Era l’8 novembre quando battendo per 2-1 il Marsiglia e conquistammo con due turni d’anticipo i sedicesimi di finale. Solamente quattro giorni prima avevamo battuto la Spal per 4-1 sempre allo stadio Olimpico. Da quel giorno la Banda Inzaghi ha smesso di vincere e giocare, un’involuzione che ha coinvolto tutti, dal Mister con le sue scelte a quasi tutti i calciatori con le loro prestazioni, quasi tutti perché l’unico che ha continuato a segnare con continuità e lottare senza sosta è Ciro Immobile.
Nell’ultimo mese la Lazio nostra ha pareggiato quattro partite di campionato contro Sassuolo, Milan, Chievo e Sampdoria, segnando 5 reti e subendone altrettante. Nonostante l’assenza di vittorie dell’ultimo mese, la classifica continua ad essere buona, ma più che per merito nostro, è per i demeriti e gli stessi nostri problemi che stanno avendo anche le altre avversarie.
La Lazio non è una Ferrari ingolfata, com’è stata definita da Claudio Lotito, ma una buona squadra che per correre alla stessa velocità delle altre fuoriserie della serie A, necessita di correttivi e migliorie, perché anche i piloti ed i meccanici più bravi hanno bisogno di un motore potente ed affidabile, di ottimi pneumatici e tanto carburante per arrivare a tagliare il traguardo prima degli altri e salire sul podio dei vincitori.
Tutti ora devono prendersi le proprie responsabilità e mettersi in discussione, tutti ora devo rispettare i Laziali che hanno sempre dato tutto e non hanno mai tradito le aspettative sia in Italia che in Europa. Noi tifosi siamo gli unici esenti da colpe e responsabilità in questo periodo poco esaltante, noi ci siamo stati sempre e siamo gli unici con l’aquila sul cuore usciti vincitori in ogni occasione.
Sicuramente la fortuna in queste ultime settimane non ci è stata alleata e nei momenti salienti si è voltata sempre dall’altra parte, facendo finire troppo spesso sui pali tutti gli sforzi profusi in campo. Rifugiarsi dietro la componente malasorte o trovare scuse o giustificazioni di questo tipo, non ci permetterà di risolvere tutti i problemi emersi dall’inizio di questa stagione.
Alle 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni… ne va aggiunta una quarta: “Rispetto per i Laziali!”
Le belle parole sbandierate negli ultimi giorni da parte di molti, i buoni propositi fatti ad alta voce, i tweet, i post, le foto e le storie su Instagram, le dichiarazioni rilasciate, le conferenze stampa, tutto questo ora deve lasciare spazio solo all’azione. Ognuno iniziasse o tornasse a fare il suo, come è giusto e doveroso per chi rappresenta e indossa la maglia più bella e preziosa del mondo. Sì, la più preziosa del mondo, perché per tutti noi, rappresenta un amore, una fede e una passione, che si tramanda di padre in figlio senza sosta da 118 anni, che vale più di quella del Real Madrid o del River Plate fresco vincitore per la quarta volta della Coppa Libertadores alzata in faccia ai rivali storici del Boca.
L’unico aspetto positivo in questo momento, è riscontrare che il campionato sembra aspettarci. I risultati della quindicesima giornata di serie A non alterano la classifica della scorsa settimana: i pareggi degli altri con il Cagliari e del Milan in casa con il Torino, rendono un pizzico meno amaro il pareggio al 99’ della Sampdoria. Nulla è ancora compromesso, ma senza una repentina inversione di marcia a partire da lunedì sera a Bergamo, non si andrà troppo lontano. Serve tornare a vincere e convincere, per recuperare autostima, certezze ed entusiasmo. Questa squadra è passata incredibilmente a non conoscere il segno X per undici giornate di campionato, ad inanellare solo pareggi nelle ultime quattro gare come la miglior Lazio di Beppe Materazzi.
Giovedì alle 18:55 ci aspetta l’impegno europeo contro l’Eintracht Francoforte, valido più per la faccia che per il risultato finale, poi si giocherà fino alla fine del mese per concludere un girone d’andata di campionato che ci vede ancora aggrappati a quel tanto sognato quarto posto. Il Milan a gennaio si rinforzerà per far correre più veloce la sua fuoriserie, a questo punto è doveroso che anche il nostro proprietario/costruttore intervenga sul mercato per migliorare l’assetto della nostra vettura ingolfata.
Ora tocca a tutti voi, tutti nessuno escluso… ora tocca a te, a te, a te, a te!
Per ogni ora passata in campo e non ti sporchi neanche la maglietta, ci vuol sudore e un minimo di cuore se non vuoi lo zero a zero.
Per ogni passo strisciato, stanco e nel frattempo, tutto il resto è fretta, e la scelta è o resti fuori o corri per davvero.
C’è chi corre e chi fa correre e c’è chi non lo sa.
Io so solo che, io so solo che quando tocca a te, tocca a te…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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