di Danilo GALDINO (foto © Roberto PROIETTO)

“Chiamatelo clan, chiamatela rete sociale, chiamatela tribù, chiamatela famiglia. Comunque la chiamiate, chiunque siate, ne avete bisogno…”
La scrittrice britannica Elizabeth Jane Howard spiega quanto sia importante per ogni uomo, circondarsi delle persone che porta nel cuore. Figure sempre pronte ad aiutarti, sostenerti e assisterti nei momenti di difficoltà.
Esistono due tipi di famiglie: quella che non scegli contraddistinta dal sangue, e quella che decidi e selezionata dal cuore.
In entrambi i casi la famiglia è quel rifugio dove potersi sentire sempre al sicuro, dove ritrovare la forza nei momenti di smarrimento e sconforto, dove respirare aria pulita e rigenerante quando fuori tutto è tossico e nocivo.
Nella nostra grande famiglia si dividono i dispiaceri e le sofferenze, perché in due o in più persone, il peso schiacciante della vita diventa più leggero.
“Chiamatelo clan, chiamatela rete sociale, chiamatela tribù, chiamatela famiglia, chiamatelo popolo Laziale. Comunque la chiamiate, chiunque siate, ne avete bisogno…”
Dopo il risultato deludente di domenica a Verona, tutti noi abbiamo iniziato ad avvertire quel bisogno di stringerci l’uno con l’altro. Il terzo pareggio consecutivo nelle ultime tre giornate di campionato, ha avuto l’effetto di uno schiaffo che ancora brucia sulla pelle. In questi casi l’unico modo per lenire il dolore ed il fastidio, è stare insieme, stare in compagnia di chi parla la tua stessa lingua, ragiona nel tuo stesso modo e comprende ogni stato d’animo che si vive. In questi casi l’unico rifugio ideale e sereno dove rigenerarsi è la famiglia.
Nella nostra grande famiglia, come in tutti i nuclei nutriti e numerosi, capita di non essere tutti d’accordo, di discutere, confrontarsi e ogni tanto scontrarsi, ma alla fine come delle calamite magiche, l’amore comune che rende tutti figli dello stesso sentimento ci attira uno verso l’altro.
Tutti in questo momento sentiamo il bisogno di voltarci e incrociare lo sguardo che puntualmente risponde presente e non tradisce mai.
Ne hanno bisogno i nostri ragazzi che da settimane sembrano aver perso spensieratezza e sintonia, qualità che nella scorsa stagione li aveva caratterizzati e contraddistinti. Ne hanno bisogno tutti gli esponenti dello staff tecnico e della società, che da questa estate più di qualche penna velenosa, ha descritto come due componenti in continuo conflitto tra loro.
Ne hai bisogno tu che come me e tanti altri, dalla sera del 18 agosto ad oggi, hai seguito e sofferto, sostenuto e combattuto senza mai mollare un solo giorno, al fianco di questo gruppo.
Ecco allora spalancarsi i cancelli di Formello, si apriranno per una riunione di famiglia, che terminerà solo sabato dopo la partita casalinga contro la Sampdoria.
Un confronto costante e quotidiano, che permetterà a tutti i componenti della nostra grande famiglia, di ritrovare ulteriori energie e convinzioni.
Sarà importantissimo sabato sera specchiarsi nello sguardo del poeta guerriero che è sempre al tuo fianco, sarà prezioso ascoltare il suono della voce del figlio del tuo stesso sentimento: “Ho ancora la forza che serve a camminare, picchiare ancora contro, per non lasciarmi stare ho ancora quella forza che ti serve quando dici: Si comincia!”
Non sarà un periodo poco brillante o qualsiasi altro fattore destabilizzante a poterci fermare e far dimentica che: “Ho ancora la forza di non tirarmi indietro, di scegliermi la vita masticando ogni metro, di far la conta degli amici andati e dire ci vediam più tardi…”
Era da parecchio tempo che la famiglia, non si ritrovava tutta al gran completo dalla stessa parte. Incomprensioni, errori, atteggiamenti e parole poco chiare, avevano allontanato e diviso molti, ma come sempre sono le difficoltà il miglior collante per ricompattare. Quando tutti ingiustamente si scagliano contro la tua famiglia è un dovere schierarsi a protezione, accantonando qualunque situazione pregressa, giusta o sbagliata che sia.
“Ho ancora la forza di starvi a raccontare, le mie storie di sempre, di come posso amare, di tutti quegli sbagli che per un motivo o l’altro so rifare. E ho ancora la forza di chiedere anche scusa, o di incazzarmi ancora con la coscienza offesa, di dirvi che comunque la mia parte ve la posso garantire…”
Ora più che mai, la tua famiglia ha bisogno di te, è la pronta che ti aspetta a braccia aperte, per rilanciare nuovamente la sfida al mondo intero, in barba a tutte quelle persone che godono a vederci divisi e in difficoltà
Oggi loro si chiuderanno dentro Formello per ritrovarsi, confrontarsi, spiegarsi e aiutarsi, sabato alle 20:30 nel giorno dell’Immacolata, ci riabbracceremo tutti insieme, per riprendere la marcia.
Ho ancora la forza di lottare, credere e sognare…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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