di Danilo GALDINO

Il biglietto ce l’ho, te porto allo stadio, io ce so annato.
La tua spalla appiccicata alla mia, non saremo mai una semplice tifoseria, tra bandiere e cori che ce voi dì?
Son puttane intellettuali però tu le chiami escort, stanno accuccia aspettando un croccantino, in attesa dell’arrivo di un soldino, se tu usi il tuo inchiostro per sporcare, scrivi sempre e solo per screditare, manca poco e m’hai fatto arrivà sesto, mi descrivi come un becero molesto. Ho comprato una tv, ma non fa per me se non ci sei te davanti a me, ho fatto quella strada che mi porta sempre fino la da te.
Posso, posso, posso, posso, posso stringerti la mano e dirti cose che non posso, posso, posso, posso, posso, dire in italiano, ma in romano si che posso, posso, posso, posso, posso, posso, posso, posso dì, non tifi con me? Ti fai male, hey, hey…
Vorrei veder Simone Inzaghi che resta lì, e corre verso quella bella Champions League, pagaje un pranzo e i 5 sacchi dell’ammenda, che gli ha inflitto quella grandissima ammenda, so che dirti una bugia a volte sarebbe un po’ più facile, ma leggerti nel fondo di un giornale fa sempre stare male.
Vorrei esser un vero “Comandante”, e col pallone esser meno titubante, ma abbracciato al mio ragazzo son contento, passeggiando per i vicoli del centro, me ne frego se qualcuno mi contesta, tanto ho segnato al derby con la testa, ho scoperto essere il derby sbagliato, a quello giusto Senad Lulić lo ha infilato, un dolore che da dietro è arrivato, e ad oggi sono ancora lacerato.
Che mi importa io mi sento Americano, se non costruisco lascerò la mano, poche stelle e molte strisce sulla testa, non ascolto chi mi insulta e mi contesta.
Questa Lazio è sopra e aumenta il mio strazio, di cappellate del “Comandante” non son mai sazio, da dieci vinco zero anche se ho Fazio.
E sputo fumo in faccia come un narghilè, la verità fa male, ahi, ahi, ah, ahi, ah…
Ahi, ahi, ah, ahi, ahi, ah, ahi, ahi, ah…
Ahi, ahi, ah, ahi, ahi, ah, ahi, ahi, ah…
Ahi, ahi, ah, ahi, ahi, ah, ahi, ahi, ah…
Posso, posso, posso, posso, posso
Stringerti la mano e dirti cose che non posso, posso, posso, posso, posso dire in italiano, ma in romano si che posso, posso, posso, posso, posso, posso, posso, posso dì, non tifi con me? Ti fai male, hey, hey…
Posso, posso, posso, posso, posso, dirvi che giochiamo a Cipro, e comunque è certo che io passo, passo, passo, passo, passo e non posso, posso, posso, posso, posso più fermarmi e vado avanti, infischiandomene di ciò che scrivi… che scrivi… che scrivi ancora e poi ti chiedo posso, posso, posso, posso, posso, posso, posso fidarmi di te?
Con la testa a Verona, c’ho er core che già sona, vojo vince perché, me fai sta bene.
Con la Banda che sona e che macina ancora, vojo sempre salì, no non esco e resto qui… hey hey…
Posso, posso, posso, posso, posso, fa’ sventolà mille bandiere, aspettando de vive altre mille de ste sere, cor Maestro che me guarda da lassù, ora chi c’è ferma più…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.