di Danilo GALDINO

Paura: Sensazione di forte preoccupazione, di insicurezza, di angoscia, che si avverte in presenza o al pensiero di pericoli reali o immaginari. Condizione abituale di timore, preoccupazione nei confronti di qualcuno o di qualcosa.
La paura si percepisce osservando e ascoltando attentamente chi ne ha.
Non tutti riescono a governare le proprie paure, facendosi soffocare e inghiottire dai timori e le preoccupazioni.
La paura si trova negli occhi di chi ha perso le sue convinzioni. La paura si trova nel suono insicuro di una voce spaventata o tra le parole di chi è sempre più intimorito da un pericolo. La paura si trova nelle ingiustizie, nei soprusi, negli abusi e nei torti inflitti. La paura si trova nelle sorprese inaspettate che possono scombinare i piani.
La paura la trovi nei goal di Ciro Immobile con la maglia biancoceleste della sua Lazio, la paura la trovi nella classe cristallina e nei dribbling del Tucu Correa, la paura la trovi nello strapotere fisico e la sicurezza di Francesco Acerbi, la paura la trovi nelle parate spesso determinanti di Strakosha, la paura la trovi negli schemi di Simone Inzaghi ed in ogni suo gesto, la paura la trovi nelle ottime intuizioni di mercato e nelle scelte del D.S. Igli Tare, la paura la trovi in quei quattro trofei vinti negli ultimi dieci anni e in quel 26 maggio che è una mortificazione costante e quotidiana, la paura la trovi nei bilanci di gestione amministrativa di una società sana e quotata in borsa, la paura la trovi in quei 23 punti in classifica e in quel quarto posto che continua ad essere un incubo ricorrente per le rincorrenti.
Questa Lazio nostra fa paura, veramente tanta tanta paura… ma a chi fa paura?
Fa paura a chi era convinto di averla uccisa in modo letale il 20 maggio scorso, di averla colpita al cuore con la mancata qualificazione alla Champions League. In tanti pensavano che una delusione così traumatica avrebbe potuto scoraggiare il Mister ed il suo staff facendoli migrare altrove, avrebbe intristito tutta la squadra e un’intera tifoseria. Una stilettata mortifera come quella di Vecino, avrebbe fatto partire i giocatori migliori desiderati e corteggiati dalle squadre più forti d’Italia e d’Europa, avrebbe spento ogni velleità e qualsiasi focolare di entusiasmo.
Secondo i loro piani, tutto questo avrebbe lanciato alcune formazioni, che si sarebbero potenziate e che avrebbero potuto contare sui proventi derivanti dalla partecipazione alla Champions League 2018/19. Soldi, che da anni tengono in vita società che hanno esposizioni debitorie di centinaia e centinaia di milioni di euro con istituti di credito nazionali ed internazionali.
Questa Lazio nostra, continua a far paura a quelle lobby di potere che sognano da sempre una Super-Lega Europea, e vorrebbero in testa alla classifica solo le squadre con il maggior numero di tifosi, per vendere in larga scala il loro prodotto.
Fa paura a quelle società che, negli ultimi dieci anni, hanno investito cinque volte di più della Lazio nostra, indebitandosi fino al collo, vincendo poco o nulla in confronto a noi.
Fa paura a tutte quelle persone che quest’estate hanno fatto proclami trionfalistici o investimenti massicci dando in garanzia diritti televisivi, premi di partecipazione alle competizioni europee e anche la catenina de pora nonna.
Da quando in quella notte del 13 agosto 2017, abbiamo sovvertito tutti i pronostici, battendo la squadra più ricca, forte e vincente d’Italia, alzando in cielo un importante titolo italiano, la Banda Inzaghi giorno dopo giorno ha cominciato ad essere un pericolo crescente e a far paura.
Assalti mediatici di ogni genere per provare a sfiancare e depotenziare tutto e tutti, indifferenza davanti ai tanti successi conquistati in Italia e in Europa, squalifiche e diffide a molti ragazzi per provare ad affievolire quel rapporto simbiotico e vincente tra la squadra e il popolo biancoceleste, l’utilizzo errato della VAR ed evidenti errori arbitrali nei momenti topici della stagione.
Ciò che sta accadendo in modo plateale e indecente dallo scorso anno, è ormai sotto gli occhi di tutti, Laziali e non… per noi non è una novità lottare contro tutto e tutti, ma la situazione potrebbe degenerare nuovamente da un momento all’altro.
I Laziali che oggi si interrogano sugli eventuali errori commessi, sulle eventuali scelte non azzeccate dal Mister Inzaghi, sull’eventuale stato di forma non perfetto di qualche giocatore, su un calcio mercato da completare tra qualche settimana, ancora non hanno capito bene la situazione che stiamo vivendo da anni.
Invece che schierarvi contro questo fantastico gruppo di Laziali, correte allo stadio a sostenerli, proteggerli e aiutarli.
Non riuscirete ad abbatterci o scoraggiarci, anzi più ci combatterete e più lotteremo. Per ogni sgambetto subito, ci sarà un Laziale pronto a rialzare la sua amata, per ogni attacco inferto troverete una difesa ad oltranza, per ogni parola al veleno spesa nei confronti del nostro popolo troverete chi orgogliosamente lo esalterà e ringrazierà sempre.
Siamo stati allevati ed educati alla lotta, al confronto e allo scontro coraggioso, tenace e indomito.
No, non puoi fermare chi ancora non si arrende e ha un cuore impavido e ribelle.
No, non puoi sperare di fermarci facilmente perché siamo come il vento noi…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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