di Danilo GALDINO

“Io non esco. Io non me ne vado!”
Dietro queste parole di un Laziale urlate in faccia all’arbitro Banti di Livorno, c’è tutta l’essenza del nostro straordinario popolo.
Dietro a quel “Io non esco. Io non me ne vado!”, c’è la ribellione che contraddistingue ogni poeta guerriero biancoceleste, che sin dall’infanzia si contrappone e lotta contro i vari torti, i soprusi, le prepotenze e gli abusi di potere.
Dietro a quel “Io non esco. Io non me ne vado!”, c’è un grande uomo e un grande professionista, che dopo i tanti torti e gli errori arbitrali della stagione scorsa, ancora non si arrende ed insieme ai suoi ragazzi ha deciso di rilanciare la sfida a tutto e tutti.
Dietro a quel “Io non esco. Io non me ne vado!”, c’è la voglia di crederci e non mollare mai, con la stessa determinazione che in queste ultime tre stagioni è riuscito ad infondere e trasmettere ai suoi ragazzi.
Dietro a quel “Io non esco. Io non me ne vado!”, c’è tutta la voglia della Lazio nostra, di non lasciare quel quarto posto che ci sarebbe spettato di diritto dalla scorsa stagione e che i vari Banti, Irrati, Giacomelli e tutti i killer al servizio di chi governa e tira i fili dell’industria calcio italiana non ci hanno concesso.
Dietro a quel “Io non esco. Io non me ne vado!”, c’è una squadra che immeritatamente si ritrova ad essere sotto al 78’ per una autorete beffarda di Wallace, ma che fino al 94’ non ne vuole sapere di arrendersi.
Dietro a quel “Io non esco. Io non me ne vado!”, c’è l’azione del giovane Tucu Correa, che stoppa l’ultimo pallone utile della serata e lo scaglia alle spalle di Donnarumma.
Dopo 13 giornate di campionato la classifica recita:
Juventus 37 punti
Napoli 29 punti
Inter 28 punti
LAZIO 23 punti
Milan 22 punti
Parma 20 punti
Sassuolo 19 punti
Altri 19 punti
Atalanta 17 punti
Fiorentina 17 punti
È inutile che proviate a frenarci, fermarci e snobbarci, tanto “Io non esco. Io non me ne vado!”.
Pareggiare una partita al 94’ contro una diretta concorrente per la corsa ai primi quattro posti, deve essere considerata una mezza vittoria e non una mezza sconfitta. Sicuramente il Milan con ben 7 assenti, tra infortunati e squalifiche, poteva essere battuto e superato, ma nonostante tutto si è dimostrata essere un’ottima squadra, non semplice da superare.
Con questo punto ed il mancato sorpasso dei rossoneri, ora possiamo affrontare l’impegno di coppa di giovedì a Cipro ed il successivo di campionato a Verona contro il Chievo, con un altro spirito.
Oggi non potranno scrivere che la Lazio nostra, perde sempre con le big del campionato italiano. Sicuramente scriveranno che non è capace a vincere, ma ci sono altre squadre che faticano a superare formazioni come Udinese e Chievo Verona, ci sono big che hanno perso punti contro la Spal, il Bologna, l’Udinese, l’Atalanta, la Fiorentina e il Milan… sssshhh… però non lo di’ a nessuno, tiettelo pe’ te.
Dietro a quel “Io non esco. Io non me ne vado!”, c’è un Laziale che non si arrende, c’è un Laziale che non ci sta, c’è un Laziale come te, come me e come tanti altri, che non ha nessuna intenzione di issare bandiera bianca, ma vuole continuare ad essere quella fastidiosa spina nel fianco, quella presenza scomoda e pericolosa, quella Banda che continua a far tremare i polsi e scoppiare i cuori.
Non è più un segreto che i soldi delle prossime partecipazioni alle Champions e dei diritti tv, sono stati dati a garanzia agli istituti di credito di mezzo mondo, ormai non sanno veramente più cosa inventarsi per scongiurare la catastrofe economica di alcune squadre blasonate e straindebitate.
Assalti mediatici, designazioni chirurgiche, calendari particolari, evidenti disparità di giudizi e di scelte delle stesse situazioni in campo e fuori, var a intermittenza, ormai ci siamo abituati a dover fronteggiare tutto questo ogni anno, ma più ci combatteranno e più ci difenderemo.
Dietro a quel “Io non esco. Io non me ne vado!”, c’è chi dice no… c’è chi dice no… io non mi muovo.
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

 

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