di Danilo GALDINO

“Volere è poco, bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo”.
Queste non sono le parole di qualche famoso mental coach o di un motivatore dei giorni nostri, ma le scrisse sul finire dell’Avanti Cristo e l’inizio del Dopo Cristo il grande poeta romano Ovidio.
La storia lo insegna che nonostante tutto apparentemente cambi, le motivazioni, la forza di volontà e la tenacia, sono le uniche armi di cui dispone un vincente.
In tutto ciò che si vive ci sono riflessi di luce e qualche ombra, ma solo gli occhi più attenti e le menti più brillanti sanno cogliere e distinguere.
Siamo finalmente arrivati all’anti-vigilia di Lazio-Milan e complice l’astinenza dal calcio giocato provocata dalla Nazionale, di parole e chiacchiere se ne sono sentite e dette tante. Ora è il momento di passare all’azione!
Ascoltando e leggendo qualsiasi Laziale, tutti vorrebbero conquistare il quarto posto che il 20 maggio scorso ci è stato soffiato sul filo di lana, tutti vorrebbero tornare a vivere le emozioni che solo le notti di Champions League riescono a trasmettere, tutti vorrebbero rincontrare il Real Madrid, il Barcellona e tutte le formazioni più importanti e vincenti d’Europa, ma c’è un dettaglio fondamentale che sfugge a tantissimi…
“Volere è poco, bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo”.
In quanti Laziali desiderano ardentemente conquistare ciò che ingiustamente ci è stato sottratto sei mesi fa? Ad oggi siamo poco più di 30.000 Laziali.
Alla tredicesima giornata di campionato, la Banda Inzaghi, ha dimostrato per il terzo anno consecutivo una gran forza, una gran voglia di lottare, un desiderio di raggiungere fuori dal comune, uno spirito di reazione che puntualmente li ha fatti rialzare, ripartire e rimontare sempre. Dopo un avvio di stagione proibito, contro le due squadre più forti e attrezzate del nostro campionato, questo splendido gruppo, non si è arreso è fatto sopraffare dalla critiche e nonostante varie difficoltà ha ripreso a vincere e alimentare la fiamma di quel desiderio che muove ogni azione che porta dritti verso il raggiungimento di uno scopo.
Tu che chiedi e pretendi, che ormai sai solo criticare tutto e tutti senza logica e costrutto, in questi primi tre mesi di campionato, hai dimostrato la stessa voglia? Troppi hanno dimenticato come si raggiunge lo stadio Olimpico, la stragrande maggioranza di chi si lagna e lamenta sempre, lo fa adagiato e spaparanzati su dei comodi cuscini. Vogliono e pretendono, senza però volersi sporcare e bagnare, chiedono la luna senza neanche voler muovere la testa e alzare gli occhi al cielo. Lo fanno guardando sempre verso il basso o al massimo fissando un monitor.
“Volere è poco, bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo…”
Ieri sera i nostri ragazzi si sono ritrovati a cena tutti insieme con le loro famiglie, un’adunata organizzata da Marco Parolo e tutti gli altri veterani di questa splendida Banda Inzaghi. L’ennesimo segnale mandato a tutti, l’ennesima risposta spedita a tutti quelli che quotidianamente provano a seminare zizzania, a destabilizzare un gruppo compatto e unito, a chi lavora per dividere e indebolire.
Questa squadra rema tutta dalla stessa parte, rema vogliosa e determinata verso ciò che sogna e merita, consapevole che non sarà semplice, ma convinta delle proprie capacità e del valore che possiede ogni singolo tassello di questo meraviglioso mosaico biancoceleste.
Un patto d’acciaio, una promessa che si vuole onorare, a partire da dopodomani contro il Milan che ci insegue.
La notizia della designazione arbitrale, ha lasciato tutti un po’ perplessi e preoccupati: la gara di domenica sarà diretta da Luca Banti della sezione di Livorno. Il fischietto toscano sarà supportato dagli assistenti Meli e Peretti, dal IV° uomo Calvarese, dal VAR Irrati, e dall’AVAR Schienone.
Ogni volta che si incrocia il fischietto toscano, non si può mai stare troppo tranquilli. I precedenti recitano: 7 vittorie, 4 pareggi e ben 13 sconfitte.
In più la scelta di mettere al VAR lo stesso Massimiliano Irrati che lo scorso 28 gennaio decise con i suoi errori macroscopici la sfida di Milano contro i rossoneri, sembra quasi una provocazione.
Il nostro cammino come ogni anno, diventa sempre più una marcia ad ostacoli, in campo e fuori, si cerca di frenare “l’ospite inaspettato” che ha messo dietro ad un angolo, tanti altri partecipanti. In un modo o nell’altro, questa fastidiosa sorpresa deve essere allontanata dalla torta che fa gola a troppi.
Questa Lazio nostra è tornata a dar fastidio, quindi di cretinate destabilizzanti ne leggeremo ancora parecchie da qua al termine del campionato. L’unico modo che ci resta per controbattere colpo su colpo e alimentare il fastidio ed il dolore di questi personaggi che non amano i nostri colori è continuare a voler essere sempre più protagonisti. Per farlo serviamo tutti, per riuscire in questa difficile impresa dobbiamo lottare, lottare e soltanto lottare. Non parole, ma azione…
“Volere è poco, bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo”.
Il cielo sopra le nostre teste questa mattina è grigio, ma emana ugualmente riflessi di luce e sprazzi di oscurità, sta solo e soltanto a noi decidere da quale parte volgere lo sguardo e quale strada continuare a percorre. Solo e soltanto a noi, senza farsi influenzare da tutto ciò che ci circonda e senza mai dimenticare, che per noi il cielo è sempre più blu…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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