di Danilo GALDINO (foto © Antonio FRAIOLI)

Si imbosca tra gli articoli, rimescolano le regole, l’inchiostro la sporca, l’altera e ne cambia la forma, nessuno sa per certo se viene o se ne va.
Non legge le pagelle, i giudizi soggettivi e condizionati, non crede nei pronostici faziosi, non guarda le pagine di certi quotidiani, lei, ama rifugiarsi nella semplicità, l’autenticità, l’obiettività e l’onestà.
E tutti lì a discutere, e tutti a dire: “Immobile non segna in Nazionale”.
Si chiede la testa del nostro bomber, si colpevolizza per coprire i limiti e le carenze altrui, si crocifigge per colpire indirettamente la Lazio ed i Laziali.
Ma com’è si veste, quanto costa, che cos’è e che faccia ha la verità?
La verità arriva quando vuole, la verità non ha bisogno mai di scuse, la verità!
La verità fatale, la verità è che tutti possono sbagliare, devi sapere da che parte stare. La verità fa male…
Si cercano i colpevoli, si ascoltano psicologi, ognuno sa chi è stato o chi sarà.
Si vietano gli alcolici, le trasferte e gli striscioni, si limita la passione e la libera comunicazione, proibizionismi isterici.
Vietato stare qui e stare là, e tutti pronti a crederci al primo che lo sa, che la spara o inventa più grossa.
L’Italia di Mancini gioca come una grande della Champions, a tratti sembra il City, a tratti il Barcellona, ma senza un vero bomber non sblocca. Chissà ci ci salverà? Forse un Belotti, un Insigne, un Bernardeschi, un Pavoletti, un Lasagna, o direttamente una pasta e fasuli…
Ciro Immobile non è fatto per questa grande Nazionale di Mancini che ha vinto mezza partita solo contro la Polonia.
Ciro Immobile chi? Ma l’attaccante italiano della Lazio che negli ultimi tre campionati di serie A ha segnato 60 reti in 80 partite.
Per continuare a chiedersi dov’è la verità e come si veste, quanto costa, che cos’è, che faccia ha, bisogna leggere i numeri.
La verità arriva silenziosa, la verità disturba sempre un po’ qualcosa.
La verità è la televisione secondo qualcuno, la verità è che ce n’è sempre una migliore, la verità può essere un errore, la verità arriva sempre sola.
La verità, la verità non ha bisogno mai di scuse, la verità non è sempre una signora vestita a strisce verticali. La verità non è vestita mai di biancoceleste, ma sempre e solo di altre tonalità.
La verità non è neanche una cosa, verità non si sposa mai con Lazialità, parola tanto odiata da lobby, caste e potenti comunità.
Ancora qualche giorno di attesa, domani una inutile amichevole contro gli Stati Uniti e poi finalmente tutto tornerà alla normalità con Ciro Immobile e Francesco Acerbi, che respireranno solo e soltanto Lazialità.
Un Milan sempre più incerottato alle porte, ed il pericolo per tanti di vedere la Lazio nostra sempre più su, sempre più distante, sempre più spinta dalle reti del più forte e prolifico attaccante italiano degli ultimi anni, questa è la verità che tanto male fa…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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