di Danilo GALDINO (foto © Antonio FRAIOLI)

Confucio spiegò che: “La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta…”
Rialzarsi subito per ripartire, questo deve essere l’unico pensiero nelle prossime ore, perché il calendario ci ricorda che domenica alle 12:30 verrà a farci visita la Spal.
“La Lazio vince con le piccole e perde con le grandi.” Questo è il nuovo tormentone che impazza sulla bocca e sulle bacheche social di molti Laziali. Come direbbe il burlone Santolamazza del film di Carlo Verdone, Compagni di Scuola: “Chissà perché?”.
Non credo che serva uno scienziato o un genio per trovare una risposta a questa domanda. Delle prime sei squadre piazzatesi in testa alla classifica nello scorso campionato, la Lazio é quella che ha l’azionista di maggioranza/proprietario meno facoltoso. Abbiamo il bacino d’utenza tifosi, le presenze allo stadio e gli abbonamenti tv più bassi delle altre “Big”. Le squadre di testa, sono controllate e gestite da multinazionali, fondi ed istituiti di credito, imperi economici sconfinati e mecenati tra i più ricchi del mondo.
Ad esempio la Juventus che ha vinto sette scudetti negli ultimi sette anni e che l’anno scorso è stata battuta solamente dalla Banda Inzaghi due volte su tre partite ufficiali, ha la Famiglia Agnelli e la FIAT alle spalle da quasi un secolo.
L’inter che il 20 maggio scorso negli ultimi minuti ci ha strappato una qualificazione Champions e che dopo un mercato estivo importante e di qualità, ieri sera ci ha battuti nettamente, è di proprietà del gruppo cinese Suning, che ha fatturato ben 14 miliardi di euro nella prima metà del 2018.
Il Milan che negli ultimi anni è sempre arrivato alle nostre spalle, dopo un mercato lo scorso anno da 230 milioni di euro spesi, e un’esposizione debitoria da far tremare i polsi, in questa estate è passato nelle mani del grande fondo Statunitense Elliot, che anziché ridimensionare e vendere, ha deciso di continuare ad investire per aumentare l’interesse di futuri compratori.
Il Napoli che negli ultimi anni è l’unica squadra che insieme alla Lazio nostra ha vinto qualcosa in Italia e cerca di tenere il passo delle grandi potenze del Nord, è gestita dalla ricca famiglia De Laurentis.
Gli altri nonostante da più di 10 anni, non vincano neanche un pesciolino rosso a Luna Park, sono nelle mani di un facoltoso imprenditore americano e hanno un’importante banca come UniCredit come angelo custode interessato.
“La Lazio vince con le piccole e perde con le grandi.”
Forse perché rispetto a loro non può investire sacchi e sacchi di monete d’oro presi in prestito da qualcuno? Forse perché il suo bacino d’utenza non gli permette di avere ricavi e fatturati come le altre squadre di vertice?
La verità è che la Banda Inzaghi nelle ultime 3 stagioni è il vero “miracolo italiano”… una squadra capace di tenere il passo di corazzate più grandi e potenti, un gruppo di giocatori guidati da un giovane Mister Laziale che in barba alla regola del “chi più è ricco, più vince”, continua ad essere una presenza scomoda e fastidiosa nelle alte sfere della classifica. Questa società nonostante evidenti limiti economici rispetto a tutte le altre formazioni considerate “big”, mantiene un invidiabile equilibrio finanziario, vince trofei con la costanza che in pochi in Italia hanno e continua a pescare e valorizzare giocatori d’altissimo livello.
La sconfitta di ieri sera contro l’Inter di Spalletti, ha evidenziato la differenza tecnica, di personalità e d’esperienza, che attualmente c’è tra le due squadre. In meno di cinque mesi, grazie agli investimenti fatti dal club nerazzurro durante l’estate, il gap tra noi e loro è aumentato molto, ma nonostante la sconfitta ed i tre punti persi, l’Inter ci distanzia solamente di quattro lunghezze.
La Banda Inzaghi alle 23:00 di giovedì scorso, era considerata da tutti i Laziali (o quasi…) una bellissima squadra capace di essere protagonista e fare bene in Italia e in Europa. Dai “leoni di Marsiglia” si è passati alle “pecore di ieri sera”. La velocità di cambiamenti di giudizi da parte di molti Laziali è talmente supersonica che farebbe sembrare il pluricampione del mondo di formula uno Lewis Hamilton un neo patentato alla scuola guida. La mancanza di equilibrio è da sempre una delle cause maggiori delle sconfitte di mezzo mondo.
Ora è tempo di rialzarsi, mettersi nuovamente in piedi e riprendere la nostra marcia, in questo esaltante cammino che ci vede protagonisti e non semplici spettatori da tre stagioni consecutive.
Lamenti e piagnistei servono a ben poco, le lagne non hanno mai portato vittorie e trofei. Dalla metà di agosto ad oggi, il nostro cammino si è basato su un passo alla volta, step by step, little by little, senza porci limiti ed obiettivi, senza fare calcoli e previsioni, solo e soltanto affrontando tutto e tutti senza volgere lo sguardo troppo in là. Annegare nei rimpianti, farsi soffocare da inutili dubbi, non serve a nulla. Deconcentrarsi su argomenti futili servirebbe solamente ad imboccare la strada sbagliata, quindi l’unico modo per ripartire di slancio, è ritrovare immediatamente tutta la rabbia propositiva e la voglia che ci hanno sospinti fino a pochi ore fa.
“Per aspera ad astra”, recitavano i latini, tra le asperità e le difficoltà fino ad arrivare alle stelle… questo concetto potrebbe essere scolpito e tatuato sul cuore e la pelle dei Laziali di ieri, di oggi e di domani.
Ora è il momento di stringere i denti e resistere, ora è il momento di stringerci ancor più forte tra di noi e resistere, resistere senza mai desistere.
Domenica alle ore 12:30 c’è un nuovo round da affrontare, davanti a noi arriverà una Spal che la scorsa settimana ha fatto inaspettatamente piangere gli altri. Un’altra occasione per riprendere la marcia, ricordando tutti gli errori commessi e ciò che di buono si è fatto fino ad oggi. Siamo ancora quarti in classifica con 18 punti e a 28 gare dalla fine del campionato nulla è ancora compromesso o scritto.
Non mollare e arrendersi sono ipotesi che non possono appartenere al nostro popolo, quindi resisti e fagli sentire che esiste…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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