di Danilo GALDINO
“Basta che un rumore, un odore, già uditi o respirati un tempo, lo siano di nuovo, nel passato e insieme nel presente, reali senza essere attuali, ideali senza essere astratti, perché subito l’essenza permanente, e solitamente nascosta, delle cose sia liberata, e il nostro vero io che, talvolta da molto tempo, sembrava morto, anche se non lo era ancora del tutto, si svegli, si animi ricevendo il celeste nutrimento che gli è così recato.
Un istante affrancato dall’ordine del tempo ha ricreato in noi, perché lo si avverta, l’uomo affrancato dall’ordine del tempo…”
Lo scrittore francese Marcel Proust, descrive perfettamente la stessa sensazione che si prova ogni volta che si salgono quelle scale che portano fino dentro al nostro stadio.
È sempre qualcosa di particolare, di unico e speciale, come se ogni volta fosse la prima volta. Tutto per incanto si ripete magicamente: gli abbracci e gli sguardi degli amici di sempre, volti di apparenti sconosciuti che sono ormai familiari; riti e scaramanzie che si consumano prima, durante e dopo la partita; il profumo di casa che accompagna l’ingresso; la voglia di urlare al cielo un amore che non si affievolisce mai e sentirsi una componente importante per l’esito della sfida. Era così da bambino sognante, lo era da adolescente ribelle, continua ad esserlo da adulti che ne hanno viste e vissute tante, di emozioni biancocelesti.
Tanti di noi però, nel corso del tempo, hanno smarrito la strada di casa, per motivi più o meno condivisibili, più o meno validi. Si sono allontanati da quel posto che per molto tempo li ha accolti, cresciuti e fatti sognare, quei rumori e quegli odori che hanno accompagnato e caratterizzato la loro crescita. La propria mano ha stretto prima quella del proprio padre, poi quella del proprio fratello più grande e per finire quella del proprio figlio. Una trasmissione di emozioni che solo la Lazio nostra riesce a donare, il nostro cerchio della vita si concluderà stringendo la mano di un nipote… questo è ciò che ci rende popolo da 118 anni, questo è ciò che ci rende vivi e mantiene giovani in un mondo di persone che si limita a sopravvivere, questo è ciò che ci rende eterni e più forti del tempo e della morte.
La domanda che dovremmo farsi in molti è “perché rinunciare a tutto questo?”.
La tua casa è sempre là ad attenderti, non ha cambiato ancora zona e civico, perché la tua casa è ovunque ci sia la tua famiglia ed i figli del tuo stesso sentimento: in Curva Nord, all’Olimpico, in un settore ospiti di qualsiasi stadio del mondo, a Ponte Milvio o in qualsiasi posto dove vedrai sventolare una bandiera biancoceleste.
Pioggia, sole, freddo o caldo, non ci hanno mai frenato o condizionato, semplicemente perché ovunque gioca la Lazio nostra, il nostro cuore è la.
Cosa aspetti a venire? Metti da parte rancore, pigrizia, indolenza, apparente comodità e scuse di ogni genere, togli le mani che tappano le tue orecchie e torna a seguire la voce del tuo cuore.
C’è una Lazio di Laziali che ti aspetta in campo, c’è una Lazio di Laziali che ti aspetta sugli spalti, c’è una Lazio di Laziali che domina la scena in Italia e in Europa, c’è una Lazio di Laziali che viene apparentemente snobbata, osteggiata, attaccata, combattuta, temuta ed invidiata, che ti aspetta.
Giovedì scorso abbiamo mandato un segnale a tutte le squadre di questa edizione dell’Europa League, la schiacciante vittoria in uno degli stadi più difficili da espugnare del Vecchio Continente, è stato un momento fondamentale di questa stagione.
Fiorentina, Parma, Marsiglia… tre vittorie nelle ultime settimane, che ci lanciano alla sfida di questa sera contro l’Inter con il serbatoio delle convinzioni e dell’autostima pieno.
Ora ci saranno tre appuntamenti casalinghi da non perdere: Inter, Spal e Marsiglia.
Tuo figlio merita di vivere le stesse emozioni che hai vissuto tu, la sua piccola mano deve essere tenuta stretta mentre salite i gradini di casa vostra, proprio come faceva la mano di tuo padre parecchi anni fa.
Ora più che mai, c’è bisogno di te, di me, di tuo figlio, di tutti indistintamente.
Ora più che mai, vai dove ti porta il cuore…
Ho visto gente andare, perdersi e tornare, e perdersi ancora. Tu non credere se qualcuno ti dirà che non sono più lo stesso ormai, pioggia e sole abbaiano e mordono, ma lasciano, lasciano il tempo che trovano. E il vero amore può nascondersi, confondersi, ma non può perdersi mai. Sempre e per sempre, dalla stessa parte mi troverai…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!