di Danilo GALDINO

“In principio, dunque, era la noia, volgarmente chiamata caos. Iddio, annoiatosi della noia, creò la terra, il cielo, l’acqua, gli animali, le piante, Adamo ed Eva; i quali ultimi, annoiandosi a loro volta del paradiso, mangiarono il frutto proibito. Iddio si annoiò di loro e li cacciò dall’Eden”.
La penna di Alberto Moravia spiega la genesi della noia e i danni che provoca. Moravia nacque a Roma ed iniziò a scrivere giovanissimo, forse per combattere la noia o più semplicemente per seguire una vocazione ed una passione, che scorreva nelle sue vene.
La noia è come l’assenzio, si sorseggia continuamente e lentamente intorpidisce le menti e indebolisce lo spirito e l’animo.
Il periodo estivo è per un Laziale il momento dell’anno in cui ci si sbronza più facilmente di noia, complice la fine del calcio giocato le emozioni vengono narcotizzate a colpi di notizie depotenzianti, frutto dell’inadeguatezza di una comunicazione eternamente ostile e senza un dna biancoceleste. La noia, la noia, la noia… la noia di assistere giorno dopo giorno, all’assenza di sussulti, sorprese e sobbalzi, la noia di leggere decine e decine di nomi inadeguati buttati a casaccio solo per riempire il bicchiere di fiele e farlo ingurgitare a tante persone sempre più in balia della noia.
La noia di ascoltare persone che non vivono e conoscono la Lazio ed i Laziali, e si lanciano in discorsi che non fanno altro che alimentare ulteriormente il pessimismo ed il malessere che qualche anima oscura non smette un solo giorno di creare. Gli effetti negativi della mancata qualificazione in Champions, hanno lasciato cicatrici che in molti ancora bruciano. Il seme dell’insoddisfazione e della negatività rosicchia spietatamente tutto e tutti.
La noia che genera l’estenuante attesa della situazione legata all’ingaggio di Acerbi, la noia che provoca l’attesa dell’arrivo di un attaccante di talento che possa sostituire Caicedo e all’occorrenza affiancare adeguatamente il nostro bomber Ciro Immobile, la noia che scaturisce dai dubbi legati alla permanenza o la partenza di Felipe Anderson, la noia viene provocata dalle notizie continue con il segno meno davanti veicolate dai soliti franchi tiratori.
La noia trova terreno fertile nell’incertezza, nei ritardi incomprensibili e privi di spiegazioni. A soli otto giorni dal ritiro di Auronzo di Cadore che sancirà l’inizio ufficiale della nuova stagione 2018-2019, ancora non è stata comunicata la data in cui si potranno sottoscrivere i nuovi abbonamenti.
La noia e l’insoddisfazione, si combattono con l’azione, con il desiderio irrefrenabile e la passione indomita, la noia si annienta con l’amore che ogni giorno ci proietta verso nuove sfide, la noia si argina con segnali inequivocabili e che diano a tutti dei chiari input sul presente ed il futuro prossimo.
Muovere critiche feroci, esagerate e pretestuose verso chi sta lavorando, è sbagliato e non portano nulla di buono. Nel momento in cui inizierà il campionato e contemporaneamente da quest’anno si chiuderà il calciomercato, si potranno muovere critiche o elogi, ma ora servirebbero delle certezze a spazzar via la montagna di dubbi che viene scaricata sulle spalle dei Laziali da tutti gli organi d’informazione sportivi e non.
Il calendario ricorda che per tutti l’estate finirà il 23 settembre, per tutti tranne che per noi tifosi. L’estate di noia e chiacchiere terminerà tra una settimana, l’estate dei tormentoni musicali e di mercato proseguirà per altre cinque settimane, l’estate del Mondiale giocato dagli altri in Russia riparte oggi pomeriggio e terminerà tra una settimana. Ancora una settimana e poi per noi inizierà una nuova stagione da vivere tutti insieme come sempre sotto le Tre Cime di Lavaredo. Serve una scossa, serve un’accelerata, serve un segnale forte e incoraggiante, perché l’estate sta finendo…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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