di Danilo GALDINO

“Continuiamo come sempre, partita per partita, minuto per minuto…” “Affrontiamo ogni partita come fosse l’ultima…” “Siamo la squadra del popolo…” “Siamo passione, siamo allegria, e se dobbiamo soffrire, soffriamo…” “Non vincono sempre i buoni, vince chi sa lottare…” “Se si crede e si lavora, si può…” Queste sono le parole di un uomo che da sempre è stato un trascinatore, un leader, un guerriero impavido e un Uomo con la U maiuscola: Diego Pablo Simeone. El Cholo oggi compie 48 anni, quando sbarcò in Italia nel 1990 al Pisa, alla corte di Romeo Anconetani, era poco più che un ragazzino e già il suo spirito furente e battagliero emergeva prepotentemente. Una squadra ambiziosa e vincente deve averne tanti di personaggi con questo spirito, in campo e fuori. Un giorno intervistando il nostro Principe Azzurro, il Presidente Sergio Cragnotti, ci disse: “Ad un certo punto capii che per vincere lo scudetto non bastavano più i campioni, ma serviva un Simeone…” Ecco, ci sono uomini che hanno un’aura positiva che sprigionano in ogni loro movimento, pensiero e parola, un flusso di energia che contagia, motiva e trascina. Nella Lazio più forte di tutti i tempi di uomini/calciatori con questa caratteristica ce n’erano diversi, più o meno esuberanti, più o meno discreti. Da Simeone a Simone… quante volte li abbiamo visti, quante volte l’argentino lo ha mandato in porta… Simone è figlio di quell’invincibile armata biancazzurra e anche lui non si è mai risparmiato, arreso e tirato indietro. Con le debite proporzioni, il lavoro che sta facendo da due anni il Simone allenatore, non si discosta poi così tanto da quello di Simeone. Creare e plasmare un gruppo di giovani talentuosi a propria immagine e somiglianza, infondendogli voglia, convinzione e coraggio. Le stesse qualità che gli permisero in un assolato pomeriggio del 14 maggio di prendere una palla pesantissima e scagliarla con rabbia nella porta della Reggina, in attesa che giungessero notizie positive da Perugia. Le stesse qualità che gli permisero di imprimere a fuoco il suo nome nella storia della Lazio, segnando 4 reti al Marsiglia in una partita di Champions League. Le stesse qualità che gli hanno permesso di battere questa estate il “Real Madrid d’Italia” e alzare al cielo il suo primo trofeo da allenatore. C’è ancora molta strada che dovrà fare Simone per arrivare a Simeone, ma la faremo insieme, accada quel che accada, come sempre contro tutto e tutti, e con l’aquila sul petto, continuando a sognare: sì, a sognare tutti insieme come stiamo facendo da parecchie partite. Non sarà semplice, ma nulla spaventa o intimorisce un Simone o un Simeone, nulla spaventa chi osa inseguendo il proprio cuore libero ed i suoi sogni più belli, nulla spaventa i Laziali, i Laziali come noi… Stasera scopriremo i risultati delle nostre dirette concorrenti per la conquista di un traguardo importante e inimmaginabile per tanti, ma qualsiasi cosa accadrà negli anticipi di campionato, saremo solo noi artefici del nostro destino. Domani sera a Torino avremo gli occhi di tutti ad osservarci e sperare in un nostro passo falso, ma come hanno imparato a capire da questa estate ad oggi, siamo duri da battere e abbattere. Da Simeone a Simone, perché entrambi non hai mai smesso di credere, di lottare e di sognare… Sogna ragazzo, sogna… sogna insieme a noi… Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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