di Danilo GALDINO

“Per diventare grande devi sfidare i più grandi. Per diventare grande devi sempre ricordare di essere stato piccolo. Per diventare grande non ti devi mai sentire grande…”
C’è una netta distinzione tra chi crede di essere qualcosa di grande e chi concretamente porta a compimento qualcosa di grande.
I primi incarnano il concetto che l’apparire è più importante dell’essere, quindi sbraitano e si dimenano per mettersi in mostra, mistificano, ingigantiscono e riempiono le bacheche di polvere e proclami, confezionano belle scatole regalo colorate, con coccarde variopinte, ma vuote.
I grandi, invece sono soggetti spesso a critiche da parte di chi insegue sempre, ma non raggiunge mai, lamentele dettate e influenzate dalla peste del XXI secolo: l’invidia. I grandi sanno solo vincere, vogliono solo e soltanto vincere, non ammettono giustificazioni o alibi, macinano vittorie su vittorie senza mai festeggiare e rilassarsi.
Poi c’è chi osa e affronta tutto e tutti, sempre con estremo coraggio, umiltà e tenacia. Chi è stato allevato sin dall’infanzia a lottare per guadagnarsi rispetto, stima e riconoscenza. Chi sa di non essere nato grande, ma con determinazione e perseveranza lo è diventato, sfidando sempre i grandi senza mai sentirsi piccolo.
Ieri sera al Santiago Bernabeu i grandi d’Italia hanno quasi sfiorato una rimonta memorabile, sono arrivati a un minuto dai tempi supplementari, facendo 3 reti nella casa della squadra più forte del mondo. Poi all’ultimo giro di orologio un calcio di rigore ha mandato in fumo i sogni dei tanti tifosi bianconeri. Nonostante l’incredibile finale, la Juventus ha dimostrato per l’ennesima volta, perché sono veramente grandi: conquistata l’ennesima finale consecutiva di Coppa Italia, vincitrice degli ultimi 6 scudetti e in corsa per il settimo consecutivo.
“Per diventare grande devi sfidare i più grandi. Per diventare grande devi sempre ricordare di essere stato piccolo. Per diventare grande non ti devi mai sentire grande…”
Stasera è il nostro turno in Europa e bisogna dimostrare a tutti che giorno dopo giorno stiamo diventando grandi. La nostra Banda Inzaghi accompagnata da 1400 poeti guerrieri biancocelesti, dovrà conquistare l’accesso ad una storica semifinale di Europa League, per entrare a far parte del novero delle quattro grandi che si contenderanno il titolo finale a Lione. Non sarà facile, ma nulla lo è per chi vuole diventare, essere e restare grande. Nella testa di tutti dovrà esserci un solo ed unico pensiero: gli austriaci del Salisburgo. Il vantaggio maturato all’andata non permette cali di concentrazione, perché l’Europa ha già dimostrato che tutto può accadere e che le partite con un esito già scontato, possono essere stravolte e ribaltate.
Servirà la stessa determinazione dell’andata, la stessa Lazio nostra, fatta di intelligenza tattica, di ardore e giocate d’alta classe. A tutto il resto penseremo solamente al ritorno a casa, perché i grandi ragionano così. I grandi non pensano al futuro prossimo, loro sanno bene che l’unico futuro da vivere è oggi.
I grandi non festeggiano esageratamente una partita vinta, una sfida più o meno importante, è pur sempre una delle tante tappe che portano alla conquista di un trofeo che va celebrato, ricordato e messo in bacheca. I grandi non si stancano mai di essere protagonisti, rispettano tutti, ma non temono nessuno. Il cammino per diventare grandi, passa per una tappa importante e fondamentale come Salisburgo, per affrontare i grandi bisognerà arrivare al sorteggio di dopo domani a Nyon e l’unico modo per esserci, è sconfiggere la brillante squadra dei Tori Rossi.
Saranno settimane ricche di emozioni le nostre, saranno settimane da protagonisti quelle che ci aspettano, da qua al termine della stagione. Saranno settimane da vivere ed affrontare come piacciono a noi: osando senza alcun timore, perché storicamente siamo stati gli unici ad aver fatto piangere i grandi nelle sfide che contano: Gli invincibili dello United, i nerazzurri del triplete e altre grandi, che si sono dovute piegare alla forza di un popolo indomito e straordinariamente unico.
Martedì è stata la notte europea degli altri, ieri lo è stata per la Juventus e oggi tocca a noi. Tutta l’Italia seguirà il nostro incontro, perché stanotte i protagonisti siamo solo noi e tutti gli altri vestiranno i panni degli spettatori.
Oggi tocca a te, a me, a noi… i grandi si fanno trovare sempre pronti, perché quando tocca a te, tocca a te…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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