di Danilo GALDINO

Dal silenzio di Norcia a un giorno così…
In questi due anni trascorsi insieme c’è stato tanto, c’è stato tutto…
Basta un giorno così, a cancellare centomila giorni stronzi, basta un giorno così a cacciare via tutti gli sbattimenti che ogni giorno sembran sempre di più, ogni giorno fan paura di più, ogni giorno però non adesso, adesso, adesso che c’è un giorno così.
Notti come quella di ieri, come quella del 13 agosto scorso, come quella vissuta il 14 ottobre scorso allo Stadium di Torino,
sono un brivido che trapassa i pori della pelle come fosse inchiostro permanente, che penetra dritto al cuore e si trasforma in eternità.
Dal silenzio di Norcia alla bolgia dei 45.000 di Lazio-Salisburgo… sicuramente ieri al termine della partita Simone Inzaghi, Massimiliano Farris, Fabio Ripert e tutti i loro ragazzi, ascoltando un popolo felice cantare a squarciagola “i giardini di marzo” avranno pensato al silenzio assordante di Norcia. Vedendo finalmente uno stadio pieno e determinante avranno capito che la vittoria più bella è stata ripopolare un Olimpico, rianimarlo di speranze, riaccenderlo di passione ed entusiasmo. Due anni fa all’indomani di un derby perso male e al culmine di una stagione altamente deludente, nessuno avrebbe mai immaginato di tornare a vivere un giorno così.
Goccia dopo goccia di sudore, notti passate in bianco a studiare gli avversari e analizzare gli errori commessi per migliorare, partita dopo partita, passo dopo passo, la diffidenza, la sfiducia ed il preconcetto, si sono trasformati in fiducia autostima, convinzioni, bellezza e concretezza. La Lazio nostra oggi è una vera Banda indomita, è una squadra che segna e diverte in Italia e in Europa, inanella record su record, abbatte avversari che non conoscevano la parola sconfitta prima di incrociarci.
Nella notte di ieri, c’è tanta forza, tanta voglia di raggiungere traguardi storici e importantissimi, c’è la classe di giocatori ritrovati come Felipe Anderson, l’esperienza di campioni come Lucas Leiva, l’istinto del killer d’aria di rigore come Ciro Immobile.
Nella notte di ieri, c’è l’attenzione maniacale nel provare e riprovare schemi e varianti di gioco, la prima rete siglata da Lulic su cross dell’altro esterno Basta ne è la prova tangibile.
Nella notte di ieri, ci sono gli abbracci che rievocano quella fantastica Banda del 74 guidata dal Maestro Tommaso.
Nella notte di ieri c’è la stessa grinta e volontà che vediamo dall’inizio della stagione in campionato, quella forza di reazione che esplode ogni volta che un arbitro commette un errore a nostro sfavore e prova a indirizzare la partita sul binario della salita più ripida. Tanti per non dire tutti, difronte alla sfilza di torti subiti, si sarebbero abbattuti e arresi, ma non questa squadra, non questo gruppo.
Nella notte di ieri c’è la rivelazione dell’Europa League con un ruolino di marcia e dei numeri da grande squadra, che viene superata e battuta 4-2 da una Banda Inzaghi implacabile.
L’Arsenal, l’Atletico Madrid ed Lipsia hanno lanciato un messaggio ben chiaro all’Europa League, ma la Lazio nostra non è stata da meno ed ha risposto a tutti nell’unico modo che conosce: vincendo e convincendo!!!
Il risultato di 4-2 non permette di avere la certezza di giocare una semifinale, e sappiamo bene tutti che bisognerà fornire un’altra prova maiuscola tra una settimana in Austria per conquistare il passaggio del turno, ma la squadra ammirata e sostenuta ieri non conosce limiti e paure. Da oggi bisogna iniziare subito a pensare all’ennesima partita importante di campionato che ci aspetta domenica in Friuli, ma arriveremo ad Udine con la consapevolezza di essere una grande squadra pronta a sfidare tutto e tutti.
Dal silenzio di Norcia alla notte di ieri…
C’è sacrificio estremo, fede incrollabile, professionalità e competenza, c’è talento e personalità, c’è intraprendenza e coraggio, c’è amore, e poi ancora, ancora amore, amor per te…
Sì è proprio vero, basta un giorno così a cancellare centoventi giorni stronzi, giorni in cui si è parlato di tutto tranne che del valore di questa squadra, giorni in cui gli adesivi di Anna Frank, le squalifiche, gli errori arbitrali, i litigi e le spaccature, i presunti casi di doping inventati, hanno provato a coprire la bellezza ed i risultati di questa Banda Inzaghi.
Basta un giorno così a cacciare via tutti gli sbattimenti che ogni giorno sembran sempre di più, ogni giorno fan paura di più, ogni giorno però non adesso, adesso, adesso che c’è un giorno così…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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