di Danilo GALDINO

Sul finire del 1800 il poeta Arturo Graf spiegò che: “I più pericolosi nemici sono quelli da cui l’uomo non pensa a difendersi…”. In effetti gli attacchi più letali e difficili da contrastare arrivano da quelle componenti che vengono tenute meno in considerazione o viste come innocue.
In questa stagione abbiamo scoperto che i nostri avversari più temibili non sono attaccanti come Higuain, o Insigne, i nemici sportivi più pericolosi non vestono una maglia a strisce verticali e hanno nelle loro bacheche decine e decine di trofei, no quest’anno i principali problemi in campo li hanno provocati quelle figure che dovrebbero controllare e gestire in modo imparziale il regolare svolgimento del gioco in campo.
Grazie agli errori macroscopici che hanno scientemente frenato la nostra straordinaria cavalcata, abbiamo iniziato a conoscere i nomi e la provenienza dei nostri avversari più temibili:
Abisso di Palermo, Banti di Livorno, Calvarese di Teramo, Damato di Barletta, Di Bello di Brindisi, Fabbri di Ravenna, Gavillucci di Latina, Giacomelli di Trieste, Guida di Torre Annunziata, Irrati di Pistoia, Manganiello di Pinerolo, Maresca di Napoli, Massa di Imperia, Mazzoleni di Bergamo, Orsato di Schio, Pairetto di Nichelino, Rocchi di Firenze e Tagliavento di Terni…
Una squadra imprevedibile, formata da avversari interscambiabili, letali e mortiferi, in grado di fare la differenza in qualsiasi momento della partita.
“I più pericolosi nemici sono quelli da cui l’uomo non pensa a difendersi…”
AIA… non è l’esclamazione che provoca un senso di dolore, oppure sì, dipende dai punti di vista… Associazione Italiana Arbitri, è stata questa la vera bestia nera della Lazio nostra in questa stagione.
Avversari che puntualmente hanno arrecato e provocato danni incalcolabili, in campo e davanti i monitor. Un tempo conoscevamo perfettamente i nomi di tutti i giocatori della rosa della squadra da affrontare, snobbando il nome o i nomi della terna arbitrale, oggi si dà molta più importanza a chi è stato designato, rispetto a chi dovrà essere marcato attentamente in area di rigore dei nostri avversari.
La roulette russa questa volta ha pescato come pallottola speciale per sabato Calvarese di Teramo.
“I più pericolosi nemici sono quelli da cui l’uomo non pensa a difendersi…”
La Banda Inzaghi dovrà concentrarsi su tutto quello che si muoverà in campo e fuori, senza trascurare nessun particolare e senza snobbare la squadra che dalla prima giornata di campionato occupa stabilmente l’ultimo posto in classifica.
Serve vincere sabato pomeriggio, per far trascorrere una Pasqua serena e felice ad un intero popolo, e per mandare un chiaro messaggio a tutti. A quelle squadre straindebitate che corrono con noi per un accesso diretto alla prossima Champions, ad un palazzo straripante di personaggi che ci osteggiano senza sosta, a quella comunicazione sempre pronta a svilire e screditare l’immagine del club più antico e titolato del centro-sud Italia, a tutti quei tifosi che hanno smesso di credere e lottare, o che non lo hanno mai fatto dall’inizio. In questi prossimi 52 giorni che ci separano dall’ultima giornata di campionato contro l’Inter serviranno tenacia, coraggio e concentrazione. In tutte queste ore che ci separano dal prossimo 20 maggio, bisognerà crederci tutti, perché le grandi imprese non sono frutto della casualità, ma di un lavoro duro, costante e meticoloso. Meno di due mesi al traguardo finale, senza più soste, senza più distrazioni.
Ora serviranno le reti di Immobile, Milinkovic, Felipe Anderson, Luis Alberto e di tutti i ragazzi che ci hanno portato fino a qua, serviranno le voci dei Laziali di ogni età, servirà il cuore… chilometri e chilometri di cuore, per superare e sbaragliare ogni ostacolo.
Arrendermi mai, io non posso arrendermi…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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