di Danilo GALDINO

Equilibrio… l’equilibrio è possedere la giusta quantità di qualsiasi qualità, che porta all’uniformità e all’armonia. L’equilibrio è anche la qualità fisica che ti permette di rimanere in piedi senza barcollare e senza cadere. La parola è comunemente usata anche per indicare l’equilibrio emotivo o mentale. Il sostantivo viene dal latino aequilībrium, composto da aequus, “uguale”, e lībra, “peso”, quindi di uguale peso, in riferimento a quello stato della bilancia in cui i due piatti si allineano orizzontalmente, essendo i pesi apposti di uguale peso. Ci vorrebbe un po’ più di equilibrio nelle valutazioni, perché se ogni giudizio viene concepito esclusivamente in base al risultato finale di una partita, si pecca di superficialità o incompetenza.
Giovedì sera la Lazio nostra alle 21:00 si trovava a 2350 chilometri dallo stadio Olimpico, i nostri ragazzi a quell’ora stavano facendo una doccia calda, dopo averci regalato un quarto di finale d’Europa League e una grande vittoria contro la Dinamo Kiev.
Dopo 72 ore da quelle docce ucraine sono nuovamente scesi in campo contro un avversario rognoso come il Bologna che ha passato l’intera settimana a preparare nei minimi dettagli la partita contro di noi.
Equilibrio… da aver ritrovato una grande Lazio capace di giocarcela alla pari con tutti e arrivare fino in fondo nell’Europa League, dopo appena 72 ore si è tornato a leggere e sentire di scelte sbagliate e incomprensibili da parte del Mister, di rosa corta e di ricambi non all’altezza, di stanchezza e poca brillantezza. Considerando che questa squadra dal 13 agosto gioca e corre ogni 3 giorni, con quella di ieri si sono disputate 45 partite ufficiali, dovendo fronteggiare costantemente errori arbitrali e qualche infortunio, credo che un pizzico di stanchezza sia comprensibile e immaginabile. Il pareggio 1-1 maturato ieri sera contro il Bologna, ha generato critiche più o meno giuste, più o meno condivisibili, più o meno inspiegabili. L’atteggiamento in campo è sempre stato lo stesso, la voglia di giocare e fare la partita, la voglia di vincere e onorare la maglia da parte di tutti, è stata identica alle precedenti sfide. In molti nelle settimane scorse avevano chiesto di vedere in campo tutti i giocatori più tecnici e offensivi che abbiamo in rosa e rimproveravano al Mister Inzaghi di non schierarli contemporaneamente. Ieri per vari motivi, ha provato questa ipotesi, senza riuscire ad avere gli effetti sperati, ma per l’ennesima volta questa Banda Inzaghi è riuscita a rimontare uno svantaggio. Sulla lavagna delle critiche scrivete: scelte sbagliate, stanchezza fisica o altro, ma ricordatevi sempre di concludere la lista annotando che anche ieri sera, non è stato concesso dall’arbitro un fallo da rigore nel secondo tempo su Felipe Anderson, che il VAR non ha neanche segnalato.
Equilibrio… ci vuole tanto equilibrio per non salire sulle montagne russe degli stati d’animo, passando dall’esaltazione incontenibile al pessimismo cosmico, nel giro di poche ore.
Delle migliaia e migliaia di tifosi Laziali che nel corso di questi mesi, hanno gridato il loro sdegno nei confronti della FIGC e dell’AIA, ieri pomeriggio a Via Allegri ce n’erano solo cinquecento… le solite facce conosciute, dei soliti Laziali che non tradiscono mai e seguono questa squadra ovunque. I tanti comunicatori, addetti ai lavori, tifosi di ogni età che avevano detto e scritto tante e tante cose dove erano?
La credibilità di un uomo si valuta, non dalle parole, ma dai fatti…
Si vuole la Lazio in Champions League, sapendo bene che è costretta a giocare dall’inizio della stagione contro i poteri forti del mondo calcistico italiano, ma non si fa nulla di concreto per aiutarla e sostenerla in questa sfida durissima.
La sosta porterà qualche giorno in più per ricaricare le batterie psico-fisiche e prepararci per il prossimo tour de force tra campionato ed Europa League.
Oggi 19 marzo in occasione della festa del pap, il pensiero va a tutti i nostri padri che ci hanno trasmesso valori importanti e un amore incondizionato. Da Luigi Bigiarelli fino ad arrivare a tuo padre, questo sogno chiamato Lazio, si tramanda da 118 anni ininterrottamente di padre in figlio.
Tanti auguri a tutti i padri del mondo e a tutti i papà che fanno parte del nostro popolo.
Quant’è bello esse Laziali, Laziali come noi, cor core e co’ li brividi ce stamo solo noi…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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