di Danilo GALDINO

“Nella prosperità è molto facile trovare un amico; nell’avversità, nulla è così difficile…” Quasi 2000 anni fa il filosofo greco Epitteto già spiegava un aspetto fondamentale che ancora oggi è di strettissima attualità in ogni campo della vita. Quando si vince, si festeggia, si sorride, tutti si avvicinano e si uniscono alle tue fortune, per attingere e beneficiare direttamente o indirettamente di ogni particella di positività che faticosamente è stata realizzata da qualcuno. In quel momento sono tutti apparenti amici, sostenitori e adulatori, anche chi precedentemente ti criticava, derideva o addirittura osteggiava. A tutti, anche ai più grandi ed i più forti, nel corso della storia è capitato un periodo di appannamento, stanchezza, fatica, dolore o sfortuna. In quel preciso istante ci si trova a fare i conti con le “sabbie mobili” delle avversità. Nella bella commedia sportiva americana “Le riserve”, che racconta dello sciopero dei giocatori professionisti del 1987 nell’NFL, il quarterback Shane Falco, ingaggiato come riserva dei titolari più famosi e ricchi dai Washington Sentinels, spiega il concetto delle “sabbie mobili”: “Tu stai giocando e pensi che stia andando tutto bene, poi qualcosa va storta, e poi un’altra… e un’altra… e tu provi a reagire, ma più cerchi di lottare e più sprofondi, finché non riesci più a muoverti, non riesci a respirare perché sei sopraffatto… come nelle sabbie mobili!” Questa sensazione si vive ovunque e non solo dentro un campo di gioco, questo malessere lo può vivere chiunque. In quel momento il sibilo dei fischi e le urla di chi aspettava un segno di cedimento e debolezza si amplificano a dismisura, l’esplosione della rabbia, dell’invidia, della paura e del malessere covato prova a spingere sempre più in fondo chi è impantanato nelle sabbie mobili. La Lazio nostra è caduta da qualche settimana nelle sabbie mobili, sono tre partite di campionato che perde, ridando fiato a tutti quei detrattori che speravano in un momento del genere dall’inizio della stagione. “Lei stava giocando e pensavamo che stesse andando tutto bene, poi qualcosa è andato storto con il Milan in una partita viziata dagli errori arbitrali, e poi un’altra con il Genoa persa beffardamente all’ultimo minuto… e un’altra sabato sera con il Napoli dopo un primo tempo quasi perfetto giocato da grande squadra contro la prima della classe e una seconda parte di partita non giocata da Lazio… un errore personale di Wallace e subito dopo una rete fortunosa, tagliano le gambe in pochi minuti, e lei prova a reagire, ma più cerca di lottare e più sprofonda, finché non riesce più a muoversi, non riesce a respirare perché è sopraffatta… come nelle sabbie mobili… e perde meritatamente l’ennesima partita!” In questi momenti l’unico modo per uscire fuori da queste sabbie mobili è recuperare l’autostima, le certezze e le convinzioni che ti hanno portato a conquistare e raggiungere ciò che per molti era inimmaginabile e quasi impossibile. Per farlo serve lavorare, lavorare e ancora lavorare, serve però anche quel prezioso appiglio al quale aggrapparti con tutte le forze e ritirarti su il più in fretta possibile. Quel vitale appiglio per la Lazio sono i Laziali, il suo popolo che si contrappone alla forza di chi ha interesse e piacere a trascinarla sempre più giù. Ora non serve essere eccessivamente disfattisti, pessimisti e catastrofici, adesso c’è bisogno di ulteriore sostegno e spinta. C’è già molta gente pronta a sottolineare gli aspetti negativi emersi e in molti casi ad inventarne di nuovi, se anche noi Laziali cadremo in questa trappola avranno vinto coloro che provano a combatterci dal primo giorno. Sicuramente qualcosa che non gira nel giusto verso rispetto a un mese fa c’è, ma ricordiamo che le due squadre che oggi sono un punto e due sopra di noi hanno vissuto momenti ben peggiori e ancora non sembrano stare tanto meglio. L’Inter di Spalletti balzata ora al terzo posto, non vinceva una partita dal 3 dicembre 2017… dopo 70 giorni ha vinto soffrendo tantissimo contro un Bologna che ha finito la partita in 9 e che recrimina un evidente fallo di mano a pochi minuti dalla fine. L’altra squadra di questa città, ora sopra di noi di un punto, negli ultimi 70 giorni ha vinto faticando solo 3 partite contro Cagliari, Hellas Verona e Benevento, 3 squadre che insieme non fanno i punti del Napoli… In questi ultimi 70 giorni però non si è parlato continuamente di crisi irreversibili e di stagione già ampiamente ridimensionate per entrambe. Diversamente a casa nostra, nelle ultime 3 settimane si è scatenato un pandemonio mediatico mettendo in discussione tutto e tutti. “Nella prosperità è molto facile trovare un amico; nell’avversità, nulla è così difficile…”, ecco ora la Lazio nostra ha bisogno degli amici, quelli veri, quelli che ci sono sempre, quelli che non tradiscono mai, e che sono sempre pronti a tendere la mano per tirarla fuori dalle sabbie mobili. Giovedì andremo a giocare un sedicesimo di finale di Europa League in Romania e poi si ripartirà in campionato lunedì sera in casa con l’Hellas, adesso serve la tua mano e non il tuo giudizio, serve il tuo sostegno e non la tua sterile critica, serve il tuo amore e la tua forza. E perché serve tutto questo? Perché la gente come noi, non può fermarsi mai, ha fame di cambiare, ha più di un cuore, ha fantasia. La gente come noi, si arrangia come può, divide un dispiacere, non ti dice mai di no. Più la combatterai, più si difenderà, non sai tu questa gente quante risorse ha. Oggi più di ieri, insieme… Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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