di Danilo GALDINO

“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce…” La scrittrice brasiliana Martha Medeiros spiega perfettamente quanto siano nocive le abitudini, l’apatia e l’indolenza. Farsi travolgere, sopraffare ed assuefare da ciò che accade costantemente senza porre nessuna resistenza è la schiavitù del XXI secolo. Siamo passati nel corso della storia a vedere uomini legati con catene, confinati dietro delle sbarre, mandati in esilio, a questa nuova forma di oppressione subdola e letale. Un’apparente libertà per molti, ma non per tutti fortunatamente. Anche il nostro straordinario mondo biancoceleste è infestato da situazioni deleterie che quotidianamente danneggiano un intero popolo, una routine negativa che agisce indisturbata sotto i nostri occhi e dentro le nostre orecchie. Come la Lazio nostra respira e torna a volare i soliti noti colpiscono chirurgicamente. Felipe Anderson è triste, deluso, demotivato e arrabbiato; De Vrij a giugno andrà all’Inter o a un top team europeo: Chelsea, United, Bayern Monaco, Psg, gli Harlem Globetrotters, tutti sono in fila per ingaggiarlo; stessa sorte per Milinkovic Savic che sarà il “Teomondo Scrofalo” della prossima estate, l’oggetto dei desideri di un’asta selvaggia, ma il battitore non sarà Ezio Greggio, ma il portoghese Jorge Mendes. Questa Lazio nostra non vince più, non segna più, non diverte più e non andrà più in là di una salvezza abbastanza tranquilla. Ormai è sempre più chiaro a molti che leggere e ascoltare cronisti siciliani, toscani, abruzzesi e infiltrati giallorossi è nocivo e secondo questi accreditati giornalisti la Lazio nostra è in crisi… una profonda crisi che non lascia spazio a speranze e sogni di gloria. La solita routine mediatica che quotidianamente affrontiamo, sopportiamo e combattiamo, la solita ventata di aria pesante e tossica. La Lazio prepara l’importantissima sfida di sabato sera contro il Napoli che è capolista con numeri da capogiro che rasentano la perfezione, e anziché spingere e sostenere questa Banda di Laziali verso una difficile impresa, si continua a gettare olio e fango sulla nostra strada. La notizia che molti poeti guerrieri attendevano è però finalmente arrivata: la trasferta al San Paolo sarà aperta a tutti i tifosi Laziali, sia i residenti a Roma e nella regione Lazio, sia tutti gli altri sparsi in ogni angolo del nostro paese. La squadra del santone Maurizio Sarri, dovrà preoccuparsi di un fattore in più, perché la squadra del Mister Simone Inzaghi ha un rapporto simbiotico con il suo popolo: INSIEME facciamo tremare il mondo intero e nulla ci è precluso. Sembra però di essere tornati indietro nel tempo, quando la domenica mattina i nostri genitori ci portavano al Gianicolo per vedere lo spettacolo delle marionette. Sì marionette, puppi siciliani, manichini… siamo circondati da maschere che danno spettacolo quotidianamente e provano a condizionare le nostre giornate, ma forse non sanno che ormai siam diventati grandi e conosciamo perfettamente chi tira i fili e decide come muovere pulcinella e tutti gli altri personaggi più o meno squallidi. Manichini senza volto, senza età, manichini che er core je famo scoppià… Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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