di Danilo GALDINO

“Sono arrabbiato”, è un testo per bambini scritto da Gail Silver, un libro che dovrebbero leggere tutti, grandi e piccini. Il protagonista è il piccolo Mattia che attraverso gli insegnamenti di suo nonno, impara a confrontarsi e a convivere con le proprie emozioni più profonde, e in particolare modo con la rabbia. “Sono arrabbiato” ci ricorda che la rabbia è un’emozione comune a tutti noi, e che sedersi e respirare in consapevolezza ci aiuta a trasformarla. I bambini, e anche gli adulti, traggono giovamento dall’imparare a convertire una situazione spiacevole in una gioiosa, trasformando ciò che destabilizza in energia propositiva e forza inarrestabile. “Sono arrabbiato!!!”, è anche l’esclamazione che esprime lo stato d’animo di tutto il popolo Laziale, per i continui torti che siamo costretti a sopportare dall’inizio di questa stagione. Colpi bassi che puntualmente ci vengono assestati da chi è preposto a dirigere, in accordo con chi amministra e governa il calcio italiano, sempre più allo sbando. Qualche ora fa, come più di qualcuno vicino al Presidente del CONI auspicava, la votazione dell’assemblea elettiva della Federazione Italiana Giuoco Calcio, l’organo che gestisce il calcio italiano, non è riuscita a eleggere il suo nuovo Presidente. Serviva trovare un successore di Carlo Tavecchio, che si era dimesso dopo la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di calcio in Russia. I due candidati arrivati al ballottaggio finale dopo tre votazioni nulle, erano Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina, ma entrambi non sono riusciti ad ottenere la maggioranza semplice dei voti validamente espressi: i delegati dell’Associazione Calciatori e della Lega Nazionale Dilettanti, capitanati dall’ex giallorosso Tommasi, hanno deciso di votare in blocco scheda bianca, seguiti da altri delegati provenienti da altre associazioni calcistiche. Il risultato finale è che la FIGC sarà commissariata dal CONI e dal suo Presidente Giovanni Malagò, sì, proprio lo stesso che assiste a tutte le partite della sua squadra del cuore, indossando e ostentando uno sciarpone giallorosso. Sono arrabbiato, perché ci sono cose che nessuno ti dirà, in questo paese delle mezze verità, nessuno te le dirà e racconterà, per paura, per interessi personali, per collaborazioni e connivenze con certi ambienti. Situazioni chiare a molti, alle persone più attente e curiose, che non si limitano a ingurgitare notizie senza masticare e chiedersi il sapore e la provenienza di ciò che gli viene propinato. Sono arrabbiato, e come me tanti e tanti altri figli del mio stesso sentimento: arrabbiati, indignati e a tratti disgustati, per quello che puntualmente viene messo in atto da chi detiene il potere. La disparità di giudizi è sempre più evidente, squadre che vengono costantemente frenate, a discapito di altre che invece beneficiano di favori di ogni genere. Qualcuno ha raccontato per tanto tempo che il male assoluto del calcio italiano è il Dott. Claudio Lotito ed il popolo Laziale, condizionando un po’ tutti, attraverso una massiccia e martellante campagna mediatica. Le persone che hanno interesse a destabilizzare l’ambiente biancoceleste, per indebolirlo, disunirlo e renderlo meno fastidioso e pericoloso. Io sono arrabbiato, lo ero al triplice fischio di Lazio-Fiorentina, al termine di Lazio-Torino, e in tante altre occasioni. Lo ero domenica scorsa rivedendo le ennesime immagini scandalose che ci penalizzavano, ma la rabbia è come il fuoco: se saputa gestire, controllare e sfruttare, diventa un prezioso combustibile. Un fattore determinante che spinge alla ribellione, a quella sana voglia di dire no e lottare per ciò che si ama, per ciò in cui si crede fermamente. Quando i Laziali sono arrabbiati, diventano una minaccia, un pericolo difficilmente gestibile per tutti. La nostra rabbia ci spingerà a correre ancor di più in campo e a gridare ancor più forte sugli spalti. La nostra rabbia ci ha permesso di scongiurare la morte, di evitare fallimenti e situazioni che hanno visto soccombere tutti gli altri. Domani sera, sempre a Milano, potremmo sfogare tutta la nostra rabbia, riprendendoci immediatamente una bella rivincita proprio sui rossoneri. C’è chi abbassa la testa, si arrende e si consegna al volere dei più potenti e prepotenti, e c’è chi dice “NO!!!” Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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