di Danilo GALDINO

“Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili…” Non sbagliava il poeta tedesco Bertolt Brecht, il mondo intero ha da sempre bisogno di persone indispensabili, che non smettono un solo istante di lottare per qualcosa in cui credono fermamente: un ideale, una fede, un amore. Si lotta ad oltranza, senza sosta, senza tregua, non un giorno, non un anno, non per più anni, ma per un’intera vita… La prima cosa che ti viene spiegata nel momento in cui decidi di diventare un Laziale, è che dovrai lottare sempre, in ogni giorno della tua vita. Quelle parole di tuo padre sono come un seme che, giorno dopo giorno, cresce dentro di te, un seme che viene innaffiato quotidianamente con le lacrime e la gioia dell’essere, un seme che germoglia attraverso emozioni continue, un seme che sboccia nell’età della ragione e fiorisce in quella della ribellione. Quel seme mette radici profonde e forti, capaci di sostenere il peso degli anni, i momenti più duri, i dolori e ogni forma di cattiveria. “Se decidi di essere Laziale, dovrai lottare tutti i giorni, non dovrai essere bravo, ma indispensabile… dovrai difenderla sempre da tutto e tutti, a volte anche dai Laziali stessi, dovrai sostenerla in ogni occasione, senza mai disamorarti, nasconderti, scappare o arrenderti. Non sarà semplice essere Laziale, ma devi sapere che tutto ciò che è straordinario e speciale, nella vita, non è semplice.” Nel preciso istante che con convinzione hai pronunciato quel “Sì, lo voglio!”, sei diventato indispensabile per il tuo popolo e per il tuo amore. In questa stagione stiamo vivendo una situazione paradossale: più dimostriamo di essere belli, bravi, forti e uniti, e più provano a combatterci, frenarci e nascondere tutto il nostro valore. Ci hanno sbattuto in prima pagina dipingendoci come dei mostri per 26 adesivi, hanno provato a trasformare un semplice sfottò goliardico post derby in inverosimili minacce di morte, hanno tentato con errori arbitrali macroscopici di rallentare la nostra incredibile marcia, ci hanno squalificato la curva, hanno rinviato una partita di qualche ora dopo averci intimato di non uscire di casa per gli allagamenti, hanno rinviato una partita per non farci balzare al secondo posto in classifica e ce la faranno rigiocare in un mercoledì lavorativo alle 18:30, stanno facendo patti e alleanze politico federali per combattere il Dott. Lotito e salvaguardare i loro interessi… sia sportivi che quelli maturati da una montagna di debiti… Non sanno più cosa inventarsi per scampare all’ennesima catastrofe calcistica che si sta materializzando settimana dopo settimana dal 13 agosto ad oggi. Loro non desistono e continuano a martellare in ogni modo: questa settimana, per destabilizzarci e provare a frenarci, la Procura della FIGC ha ritirato fuori in modo chirurgico una richiesta di due turni a porte chiuse per la vicenda degli adesivi del 22 ottobre scorso. Dopo 89 giorni… OTTANTANOVE GIORNI!!! Se non bastasse a dare manforte alla FIGC e all’AIA è arrivato il Comune di Roma che, a 24 ore dalla partita con il Chievo di domenica, ancora non ha comunicato nulla sull’eventuale richiesta di slittamento dell’orario del blocco del traffico imposto e programmato da tempo. Tutto questo ha logicamente frenato la vendita dei biglietti e l’afflusso dei tifosi che abitano nelle zone più distanti dall’Olimpico. L’assedio non cessa, siamo costantemente sotto attacco perché i nostri avversari hanno compreso bene la nostra forza. “Ci sono Laziali che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili…” Ora c’è bisogno come sempre degli indispensabili, di quelli che se la città è allagata arrivano nuotando, che se non possono circolare le automobili vengono a piedi o con i mezzi pubblici, che se chiudono la Nord vanno in Maestrelli, che se chiudono le porte di tutto lo stadio la sostengono dalle piazze e dalle strade, che se la Lazio nostra viene attaccata la difendono in ogni modo. Gli indispensabili che lottano tutta la vita sono pronti a dar battaglia e, costi quel che costi, continueranno ancora a far scoppiare cuori, fegati e bile a tutti. No, non puoi fermare chi ancora non si arrende e ha un cuore impavido e ribelle. No, non puoi sperare di fermarci facilmente perché siamo come il vento noi… Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Lazio!!!

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