di Danilo GALDINO

Catastrofe: esito o evento luttuoso, conclusione tragica, rovina; sciagura, disastro di particolare gravità che si abbatte su una comunità. Cataclisma, calamità, sciagura, sventura, disgrazia, disastro, rovina, sfacelo, flagello, finimondo. Il termine catastrofe racchiude diversi sentimenti e stati d’animo, quando si abbatte una catastrofe su una comunità, il dolore, la mortificazione, l’impotenza, la vergogna e i danni subiti, travolgono tutto e tutti. Il ricordo di una catastrofe si tramanda nel tempo, di generazione in generazione, e nonostante qualcuno faccia finta che non sia mai accaduto o che il tempo abbia cancellato o fatto dimenticare quell’avvenimento, puntualmente la storia, le immagini e i ricordi, riportano a galla tutto il rammarico che si prova a coprire e nascondere. Quando si abbatte una catastrofe per l’intera umanità, tutto il mondo ricorda e conosce cosa è accaduto: anche chi non era presente conosce il significato di una data. Fortunatamente le catastrofi sportive non fanno scorrere del sangue, non mietono vittime, non riducono in povertà o rendono orfani, ma ugualmente lasciano un segno indelebile che niente e nessuno potrà mai dimenticare. La storia insegna che ci sono vincitori e vinti, la storia ricorda che molti sconfitti provano a negare, mitigare e stravolgere una catastrofe sportiva, ma l’auto-convincimento esasperato spesso porta dritti al ridicolo, al grottesco e all’esilarante. Negli ultimi anni in molti hanno provato a nascondere la vergogna ed il dolore dietro a un mare di finte bugie, finte promesse, finte vittorie morali, finti record e finti successi di latta. Coloro che per spostare il tiro alimentavano ciclicamente illusioni e alte aspettative, sono arrivati dopo dieci anni al capolinea della realtà. Quelli che ripetevano “Lotito non mollare!” ora si ritrovano ad invidiare una gestione ed i successi della società amministrata dal Dott. Claudio Lotito. Se la situazione attuale fosse descritta da uno spot pubblicitario si potrebbe descrivere con: “Scambierebbe il suo fustino di Pallotta americano con una confezione di Lotito? Subbbito!!!”. Sicuramente negli ultimi 13 anni ci sono stati momenti difficili e scontri tra la proprietà biancoceleste e il popolo Laziale, errori commessi, comportamenti sbagliati, esternazioni fuori luogo, ma con il passare del tempo tutti hanno compreso gli sbagli fatti e hanno compiuto qualche passo in avanti per avvicinarsi. Il risultato finale lo possiamo vivere e apprezzare da quasi due anni, dove un intero ambiente è tornato unito e compatto, raggiungendo grandi risultati e regalandosi emozioni e soddisfazioni. Dall’altra parte della barricata, è emersa prepotente in superficie tutta la polvere che stampa e comunicazione, avevano provato a nascondere sotto al tappeto. La catastrofe è un esito o un evento luttuoso, ha una conclusione tragica, è una rovina; una sciagura, un disastro di particolare gravità che si abbatte su una comunità. 1 – 9 – 2 – 7… quattro numeri che significano l’inizio e la fine per qualcuno… 1927: l’anno in cui dalla fusione di più squadre nasceva la seconda squadra della Capitale. Il giorno e il luogo esatto non li conosce ancora nessuno, ma almeno l’anno è una delle poche certezze che si hanno. 19:27: è l’ora in cui la catastrofe sportiva si è abbattuta sulla tifoseria di questa associazione sportiva nata nel 1927…* Chi si aggrappava a quel “Lotito non mollare!” giorno dopo giorno, si è attaccato a un “Pallotta non ti vogliamo!”. Finalmente la settimana priva di calcio giocato si è conclusa e tra pochi giorni tutto riprenderà con l’intensità che ci piace tanto: Campionato, Coppa Italia, Europa League. Ora ripartiamo anche noi: rinnoviamo i contratti di De Vrij e Luis Alberto come fatto precedentemente con Milinkovic, Immobile e Strakosha. Continuiamo ad aprire le porte dello stadio ai nostri giovani aquilotti con prezzi popolari. Continuiamo a lottare con tutto il popolo Laziale per quello scudetto del 1915 ingiustamente assegnato al Genoa. Continuiamo ad aprire le porte di Formello a noi tifosi prima dei grandi appuntamenti. Continuiamo a rafforzare questa rosa con investimenti mirati e di qualità, ascoltando e assecondando le richieste del Mister ed i consigli di Igli Tare. Un tempo “Lotito non mollare!” veniva detto dalla stragrande maggioranza dei tifosi giallorossi per nascondersi dietro alla catastrofe sportiva che ancora brucia. Ad oggi noi continuiamo a vivere le stesse emozioni di quel 26 maggio 2013… Una società, una squadra e un popolo, uniti come non mai e duri da battere per chiunque, ci puoi scommettere che sarà difficile per qualsiasi avversario affrontarci e batterci. Duri da battere ci puoi scommettere, duri da battere quasi impossibile… Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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