di Danilo GALDINO

“Coloro che vivono d’amore, vivono d’eterno…”
Luigi Bigiarelli, Arturo Balestrieri, Odoacre Aloisi, Alceste Grifoni, Galileo Massa, Giacomo Bigiarelli, Giulio Lefevre, Alberto Mesones, Enrico Venier.
Questi giovani vivono ininterrottamente da 118 anni… questi 9 sognatori vivranno in eterno.
Vivono nel nome che hanno scelto per il loro sogno, un nome che attraverso le gesta di tante grandi figure che si sono susseguite nel tempo, ora è conosciuto, rispettato e stimato in ogni angolo del mondo.
Un nome che per tutti calcisticamente e sportivamente rappresenta la Città Eterna.
Un nome scandito continuamente da migliaia e migliaia di inguaribili innamorati di quel sogno, che non si stancano mai di sostenere, proteggere e vivere.
“Coloro che vivono d’amore, vivono d’eterno…”
In quel 9 gennaio del 1900, su quella panchina di Piazza della Libertà, Luigi, Arturo, Odoacre, Alceste, Galileo, Giacomo, Giulio, Alberto e Enrico, seguirono lo slancio del cuore, facendosi travolgere dall’ardore e dall’intraprendenza della gioventù.
Quel giorno i nostri padri fondatori trasformarono l’amore per lo sport, l’amore per l’aggregazione popolare e sociale, l’amore per i nobili valori e la lealtà, l’amore per un passato fatto di gloria e trionfi come quello dell’Antica Roma e della Magna Grecia, in un ideale sportivo, sociale e culturale chiamato Lazio.
Chissà se quei ragazzi, nel momento di concepire qualcosa di così elevato, elitario e straordinario, abbiano lontanamente immaginato che il loro sogno un giorno avrebbe dato vita a un popolo…
Forse i più intraprendenti e utopisti tra loro speravano che quel sogno così astruso, avrebbe potuto raccogliere sotto un’unica bandiera migliaia e migliaia di atleti di ogni disciplina sportiva.
In questo momento è scoccata la mezzanotte del 9 gennaio, mentre il cielo si colora di luci e colori, nelle orecchie risuonano le voci di tanti e tanti figli di uno stesso sentimento, nelle narici il profumo delle torce si mescola a quello dell’amore e della libertà… sì, la stessa libertà che dà il nome alla nostra piazza.
Osservando il Tevere riflettere il bianco e il celeste emanato da mille e mille cuori festanti, è bello immaginare Luigi Bigiarelli nello stesso identico punto 118 anni fa. Lui come noi, scrutando il nostro fiume, avrà sognato di far vivere un giorno qualcosa di speciale a un bambino, a un giovinetto, a un uomo, una donna, a chi affronta il peso di una disabilità, a tutti i ceti sociali, dai più abbienti ai più poveri, romani, italiani e inguaribili romantici e sportivi di tutto il mondo.
Caro Luigi, ci siete riusciti… rispetto a molti altri, noi sappiamo con certezza i nomi di chi ci ha dato i natali, quando, dove e perché, è iniziato tutto. Nessuno come noi si ritrova ogni anno, alla stessa ora, allo stesso posto, in modo del tutto spontaneo e naturale. Siamo la rappresentazione più bella dei sogni di tutti gli altri, perché tutti vorrebbero fare e vivere ciò che solo noi siamo in grado di essere: un popolo!!!
“Coloro che vivono d’amore, vivono d’eterno…”, e se osservi bene tra la folla che in questo momento canta e festeggia accanto a te, troverai sicuramente lo sguardo fiero e felice di Luigi, di Arturo, di Odoacre, di Alceste, di Galileo, di Giacomo, di Giulio, di Alberto, di Enrico e di tutti i nostri angeli che continuano a vivere eternamente nel cuore di ognuno di noi…
Oggi, come in ogni 9 gennaio della nostra vita, si celebra la promessa solenne che come il tedoforo Olimpico corre superando ogni ostacolo, passando questo patrimonio storico emozionale di mano in mano, senza smettere un solo istante di ardere: “Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita…”
Buon compleanno amore mio, tanti auguri Lazio nostra… tanti auguri Laziali!
Oggi come 118 anni fa, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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