di Danilo GALDINO

A metà del 1800 lo scrittore francese Alexandre Dumas scrisse: “Tutti per uno e uno per tutti, uniti noi resistiamo divisi noi cadiamo.”
Nulla di più vero, perché è la storia che ce lo insegna: sono i nostri padri che ce lo ricordano e ciò che tutti insieme si è sempre fatto.
È inspiegabile, ai più distanti e ai più superficiali, come sia possibile che un numero apparentemente inferiore di persone rispetto ad altre realtà, riesca costantemente a dar vita a situazioni ed imprese inimmaginabili per tutti gli altri.
Il popolo Laziale, unito e compatto, fa tremare la terra e trasforma in possibile ciò che tutti considerano impossibile.
Che sia davanti ad un albergo in una torrida giornata d’estate del 1986, che sia per le strade del centro della nostra città il giorno di un Centenario, che sia a 250 chilometri di distanza in uno stadio da sempre ostile per conquistare la sopravvivenza, che sia in un 13 giugno del 1995 per evitare la cessione del Re dei bomber, che sia un 11 marzo del 2005 davanti all’Agenzia delle Entrate, che sia in un martedì pomeriggio davanti a una stazione per accompagnare la squadra in una trasferta vietata, che sia nel giorno della finale più importante della storia calcistica capitolina… in ogni occasione la differenza è stata fatta da una marea umana, unita e compatta, pronta a sfidare ogni avversario, ogni ostacolo e ogni tipo di situazione.
“Tutti per uno e uno per tutti, uniti noi resistiamo divisi noi cadiamo.”
In questo periodo storico, come in tanti altri vissuti ciclicamente e costantemente nell’ultimo secolo, la Lazio nostra è sempre stata vista come una presenza scomoda e ingombrante, da combattere, isolare e annientare. La vera forza ed il grande patrimonio inestimabile del sogno di un giovane e audace bersagliere è sempre stato il suo popolo, che ha sempre risposto colpo su colpo ai soprusi e alle prepotenze.
Complice l’incredibile avvio stagionale di un gruppo di ragazzi ricchi di talento e carattere, queste ultimi mesi sono stati un continuo e martellante assedio mediatico, ma tutti per uno e uno per tutti, uniti e compatti abbiamo resistito.
In ogni trasferta italiana e europea lontana dalla Capitale, la Banda Inzaghi ha sempre vinto e parte del merito di questi successi è attribuibile al suo popolo, che sposta costantemente centinaia e migliaia di Laziali di ogni età, in grado di azzerare le distanze e le disparità numeriche. Questa Lazio nostra gioca costantemente in casa dal 13 agosto scorso, per noi il fattore campo non esiste, perché in ogni dove il campo, il settore e lo stadio, viene domato e governato dal ruggito di tanti poeti guerrieri biancocelesti.
Anche stasera, per una partita di Europa League che non ha alcun valore in termine di risultato e classifica, si riverseranno in Belgio circa mille cuori biancocelesti.
Sarà curioso e importante vedere all’opera giovani Laziali che si dovranno fare trovare pronti e dimostrare di poter indossare orgogliosamente la maglia dell’unica Ente Morale d’Italia.
“Tutti per uno e uno per tutti, uniti noi resistiamo divisi noi cadiamo”, queste parole dovrebbero ricordarle tutti e farsi trovare pronti e presenti al proprio posto, nel prossimo appuntamento casalingo di lunedì sera.
Tutto andrebbe affrontato sempre insieme come ci hanno insegnato precedente dai nostri padri: oneri e onori, gioie e sofferenze, vittorie e vittorie… sì perché in ogni caso il popolo Laziale non perde mai.
Stasera godiamoci un’altra notte europea e già si comincia a fantasticare su cosa potrà uscire lunedì alle 13:00 dai sorteggi di Nyon. Poi da domani mattina penseremo solo e soltanto al nostro appuntamento immancabile contro il Torino. Insieme, uniti e compatti, come sempre, uniti in nome di un amore incondizionato…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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