di Danilo GALDINO

“La stagione dell’amore viene e va. I desideri non invecchiano quasi mai con l’età. Se penso a come ho speso male il mio tempo che non tornerà, non ritornerà più. La stagione dell’amore viene e va all’improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà. Ne abbiamo avute di occasioni perdendole, non rimpiangerle, non rimpiangerle mai. Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore. Nuove possibilità per conoscersi. E gli orizzonti perduti non ritornano mai. La stagione dell’amore tornerà…” I grandi cantautori del XX secolo come Franco Battiato sono un po’ come i poeti delle epoche passate, trasformano versi ed emozioni in melodia, sono fonte di ispirazione e descrivono meravigliosamente sentimenti e comportamenti quotidiani. Per molti la stagione dell’amore verso un ideale che ha gli stessi colori del cielo, viene e va… quelli che si sono auto definiti disamorati, disaffezionati, delusi, ma per tanti tanti altri la stagione dell’amore termina a maggio e riprende immediatamente ad agosto. Stagione dopo stagione con la Lazio nel cuore, una vita intera fatta di estrema fedeltà, orgoglioso senso d’appartenenza, straordinaria aggregazione e amore incondizionato. “I desideri non invecchiano quasi mai con l’età…” ed infatti tra di noi ci sono fantastici poeti guerrieri con qualche ruga sul viso, i capelli d’argento e lo stesso spirito immutato del fanciullo d’un tempo. “Se penso a come ho speso male il mio tempo che non tornerà, non ritornerà più…” infatti per tutti prima o poi arriverà il momento dei bilanci e dei rimpianti. Chi si sta privando di qualcosa di speciale, che nonostante tutto e tutti fa sempre palpitare forte il cuore, un domani nel giorno dei bilanci affogherà nel mare dei rimpianti. Per i più romantici e nostalgici, questa Lazio nostra di Simone Inzaghi è un continuo richiamo al passato più bello ed emozionante. A tratti ricorda la Lazio in bianco e nero di Tommaso Maestrelli, in altre occasioni quella mai doma di Eugenio Fascetti, nelle notti esaltanti vissute contro la Juventus ha rievocato la Lazio del 2000 di quel centravanti che oggi siede in panchina, per come sa barcamenarsi tra le varie difficoltà richiama alla mente la Lazio del Presidente Ugo Longo e di Roberto Mancini allenatore. Il merito di questa Banda Inzaghi è che ogni volta riesce a stupire e piacere un po’ di più, in campo e fuori, ricordando solo i momenti più significativi e splendenti degli ultimi otto-nove lustri, ma questa è solo e soltanto la Lazio di Inzaghi, di Massimiliano Farris, di Fabio Ripert, di Ferruccio Cerasaro, di Angelo Peruzzi, di Igli Tare. Questa è la Lazio dove per la prima volta dopo tanti e tanti anni di attriti, dissapori e incomprensioni, finalmente squadra, società e tifosi sono uniti e affrontano tutti e tutto insieme spalla a spalla. Perché rinunciare a tutto questo? È la domanda più ricorrente tra di noi e che continua a non avere una risposta logica e comprensibile. Ora che siamo entrati ufficialmente nel periodo più importante di questa stagione, con il prossimo mese che decreterà verdetti importanti: Campionato, Coppa Italia ed Europa League. È arrivato il momento in cui TUTTI insieme dobbiamo andare a prenderci ciò che desideriamo… giovedì tanti Laziali andranno fino in Belgio non per un risultato da perseguire, ma solo per il gusto di seguire ciò che si ama in giro per il Vecchio Continente, poi arriverà il Torino in un’insolita sfida di lunedì sera. Cambiano tanto, cambia tutto, tranne la stagione dell’amore… un tempo il lunedì sera era il giorno del Processo di Biscardi o del grande cinema in tv con Lunedì Film, ora invece nel primo giorno lavorativo della settimana bisognerà affrontare e matare il Toro nella nostra arena. “La stagione dell’amore viene e va. I desideri non invecchiano quasi mai con l’età…” Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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