di Danilo GALDINO

“Ciò che non mi distrugge, mi rende più forte.”
Aveva proprio ragione Nietzsche, perché la delusione e la rabbia scaturita dalla sconfitta nella stracittadina e nel furto subìto contro la Fiorentina avrebbero stordito, indebolito e schiantato molte persone. Sì tutte quelle persone fragili, insicure e labili, che si fanno risucchiare nelle sabbie mobili delle incertezze, del pessimismo e dei piagnistei. Tutte quelle persone che ieri al goal di Zapata avevano già celebrato il funerale della Lazio nostra… Tutti, tranne noi…
Genova era il bivio che avrebbe indirizzato un’intera stagione. Due porte davanti a noi: una che ci avrebbe fatto piombare di colpo nella mediocrità dei comprimari e degli spettatori, e l’altra che ci avrebbe ricatapultato tra i protagonisti delle zone alte della classifica.
Dopo la vittoria della Juventus a Napoli, degli altri e dell’Inter, dovevamo solo e soltanto vincere.
Si è letto e sentito che questa squadra era stanca fisicamente, che Milinkovic si era montato la testa, che in casa dell’unica squadra che insieme a noi aveva battuto la Juventus quest’anno e che a Marassi aveva battuto tutti, non saremmo mai usciti vivi.
La banda Inzaghi, spinta e sostenuta da centinaia e centinaia di poeti guerrieri biancocelesti, ha preso a spallate la porta giusta. La porta scelta da chi non desiste, di chi reagisce sempre ad ogni avversità con tenacia e coraggio.
Questa Lazio è una squadra con le palle d’acciaio e la sfrontatezza di chi è consapevole delle proprie potenzialità. Questa Lazio ha un gruppo che affronta una delle squadre più in forma della serie A nella sua tana senza alcun timore.
Questa Lazio però vince e convince, spazza via ogni cosa al 93’ con la rabbia di chi è più forte e si ribella a chi ci vorrebbe morti, cancellando e spazzando via tutto il mare di fango che in molti hanno provato a gettarle addosso nelle ultime due settimane.
Questa Lazio ha totalizzato 32 punti e deve recuperare la partita in casa con l’Udinese, potenzialmente è a 4 punti dall’Inter capolista.
“Ciò che non mi distrugge, mi rende più forte.”
Questa Lazio merita rispetto, amore e sostegno costante da parte di tutti noi.
Questa Lazio va scortata in ogni stadio, va protetta in ogni ambito dagli attacchi degli avversari e dall’infimo fuoco apparentemente amico che arriva quotidianamente alle spalle.
Questa Lazio la trovi nelle parole del Mister cariche di voglia di riscatto e orgoglio, la trovi negli abbracci a fine gara e nei festeggiamenti sotto ad un infuocato settore ospiti, la trovi nel coro cantato a squarciagola incessantemente “Forza Lazio Carica!!!”, la trovi negli occhi di tutti i poeti guerrieri che affollano e colorano stazioni, aeroporti e stadi d’Italia e d’Europa.
“Ciò che non mi distrugge, mi rende più forte.”
Questa Lazio è immortale, mai doma, inarrestabile. Questa Lazio ci fa sognare, ci fa ben sperare, ci fa immaginare che anche se i poteri del calcio ci continueranno a fare la guerra, il meglio deve ancora venire…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!

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