Gigi Cagni è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Domenica la Lazio se la vedrà in casa della Sampdoria:I blucerchiati sono una squadra votata al gioco e all’attacco, crea tanto ma è un po’ squilibrata, Giampaolo ama prendersi i suoi rischi che a volte creano problemi come a Bologna, ma producono anche partite come quella contro la Juventus, sfruttando giocatori di grande qualità come Quagliarella che è il leader della fase offensiva.

Quali sono i punti di forza della Samp?Innanzitutto Torreira, che già l’anno scorso aveva fatto vedere la propria qualità. Quindi direi Barreto e inoltre sono anche un grande estimatore del portiere Viviano. Per il gioco che fanno concedono molto all’avversario, si tratta di un punto debole che la Lazio potrà sfruttare.

Cosa l’ha colpita maggiormente della Lazio di Inzaghi?L’anno scorso avevo grande curiosità riguardo Simone, ha dimostrato di saper essere duttile e saper far giocare i calciatori nel ruolo a loro più congeniale. A seconda della partita Inzaghi usa il sistema di gioco più utile per fare risultato, e cosa più importante gode della stima dei giocatori, che si è guadagnato sul campo.

Il VAR sta generando ancora più confusione rispetto a quanto visto prima della sua introduzione?Io continuo a ritenerlo un grande vantaggio, anche se sarà giusto valutarlo a fine anno. Fino ad ora su dieci situazioni, otto sono state interpretate correttamente e questo ha prevenuto molti errori. Pensate a quanto accaduto a Genova: la reazione di De Rossi non sarebbe stata vista, la Roma avrebbe probabilmente vinto la partita senza una sanzione per il suo capitano durante la gara. Poi dobbiamo pensare che si possono migliorare molti aspetti e la sperimentazione deve andare avanti, ma credo che a fine anno il bilancio sarà in attivo, considerando anche che nella prossima stagione la tecnologia sarà introdotta in altri importanti campionati esteri, come quello spagnolo.

Sull’eliminazione dell’Italia dai Mondiali:Mi ero accorto come questa fosse una squadra senza personalità. Dobbiamo cambiare il sistema. la Nazionale è stata il simbolo di un sistema sbagliato, Ventura ha voluto forzare la mano sul modulo facendo un errore immediato. Parlava di giovani e di costruire il futuro, senza capire quanto fosse fondamentale innanzitutto l’obiettivo della qualificazione. Fare il calcio moderno con il 3-4-3 è stato un azzardo, considerando che nessuna squadra in Italia giovava così, né tantomeno nessun’altra Nazionale. In Italia siamo diventati un popolo di allenatori, soprattutto i giovani, che tendono però a copiare. Io sono nato nella generazione sacchiana: Sacchi ha fatto determinate cose, ma quelli che volevano copiarlo hanno fallito. Gli allenatori intelligenti sono quelli come Simone Inzaghi, che sanno adattarsi alle circostanze in base ai giocatori che hanno a disposizione, creando un sistema di gioco adatto a loro e facendoli giocare nel ruolo adatto a loro. Ci sono invece squadre, anche nelle serie inferiori, che vogliono far partire il gioco da dietro ma hanno gente con due ferri da stiro al posto dei piedi. Facciamo fare la tattica a 12-13 anni invece dei fondamentali, una cosa scandalosa: non abbiamo più difensori perché nessuno sa insegnare come si fa il difensore.

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