di Fabio BELLI

Di “fuori a testa alta” ne leggerete a bizzeffe stasera, ed è verissimo. Il titolo però lo vogliamo dedicare a questo guerriero di centrocampo che a 36 anni fa gol in Champions ai campioni d’Europa e del Mondo. Oscar alla carriera consegnato in una partita che aveva ben poco da dire, ma che ha confermato come la Lazio abbia onorato ogni secondo di questa splendida competizione. Merito del mister, dei ragazzi e della società che hanno riportato l’Aquila a calcare campi da cui mancava vent’anni fa, i più belli e prestigiosi, senza avere la stessa ricchezza di messi di un tempo. Ora la sfida è tornarci il più presto possibile, perché da Dortmund a Bruges, da San Pietroburgo a Monaco, la Lazio d’Europa è stata un orgoglio.

FORMAZIONI – Intelligentemente Simone Inzaghi fa turn over, scegliendo la fisicità di Marusic in difesa e lanciando la coppia Muriqi-Correa in avanti, con Escalante titolare a centrocampo. Nel Bayern Monaco rispetto all’andata fuori Neuer, Alphonso Davies e Javi Martinez, dentro Pavard, Thomas Muller e Gnabry.

A CHE SERVE IL RIGORINO? – Primo tempo con poche emozioni nella prima mezz’ora, al 13′ grande incursione di Sané che sfiora il palo con un bel piazzato a girare, la Lazio si fa guidare da Milinkovic-Savic che mette nel mezzo un bel pallone non sfruttato al 23′. Al 31′ però l’arbitro punisce una cintura di Muriqi su Goretzka in area che appare piuttosto veniale, anzi terrificante se comparata al rigore negato a Milinkovic-Savic all’andata. Ma mentre i commentatori nostrani si sdilinquiscono nel dire “in Europa certi contatti non li fischiano” quando gli arbitri fanno finta di non vedere legnate a centrocampo, stavolta basta sfiorare per avere il rigore contro. Poco male, il Bayern incassa un regalo inutile ma firma il vantaggio con Lewandowski. Il primo tempo si chiude con un problema al ginocchio sinistro di Fares, che non riesce a rientrare.

PAROLO, CHAPEAU! – C’è dunque Lulic al posto di Fares mentre Flick inserisce Sule al posto di Boateng. Inzaghi inserisce anche Pereira per Muriqi e Parolo per Lazzari, sfortunatissimo: dito piegato in maniera impressionante, infortunio alla mano molto doloroso per l’esterno. I ritmi sono comunque molto bassi, il Bayern va vicino al raddoppio con una rasoiata di Lewandowski che si stampa sul palo, quindi il bomber polacco esce e il suo sostituto, Choupo-Moting, segna subito su imbucata di Alaba, al 28′, il 2-0. La Lazio però ha il merito di restare viva: al 37′ bella punizione calciata a rientrare da Andreas Pereira, stacco di testa imperioso di Parolo e gol dei centrocampista. Anche Acerbi prova a timbrare di testa, mentre Sané serve al 44′ un grande assist per Gnabry che viene però chiuso bene da Reina. Si chiude così la Champions della Lazio e si chiude bene.

IL TABELLINO

CHAMPIONS LEAGUE

BAYERN MONACO-LAZIO 2-1

Marcatori: 33′ Lewandowski (B), 73′ Choupo-Moting (B), 82′ Parolo (L)

BAYERN MONACO (4-2-3-1): Nubel; Pavard, Boateng (46′ Sule), Alaba, Hernandez; Goretzka (64′ Davies), Kimmich (77′ Martinez); Sané, Muller (70′ Musiala), Gnabry; Lewandowski (70′ Choupo-Moting). A disp.: Schneller, Roca, Sarr. All.: Hans-Dieter Flick. 

LAZIO (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari (55′ Parolo), Milinkovic, Escalante, Luis Alberto (75′ Cataldi), Fares (46′ Lulic); Correa, Muriqi (55′ Pereira). A disp.: Strakosha, Patric, Musacchio, Hoedt, Leiva, Akpa Akpro, Caicedo, Immobile. All.: Simone Inzaghi.

Arbitro:  István Kovács (ROU)

Assistenti: Vasile Florin Marinescu (ROU) – Ovidiu Artene (ROU)

IV uomo: Ovidiu Haţegan (ROU). V.A.R: Pawel Gil (POL). A.V.A.R.: Tomasz Kwiatkowski (POL)

NOTE. Ammonito: 26′ Radu (L), 31′ Acerbi (L), 39′ Milinkovic (L), 48′ Goretzka (B), 70′ Correa (L). Recupero: 1’pt, 4’st.

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