Stefano Borghi, telecronista di DAZN e giornalista esperto di calcio internazionale, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia tornando sulla partita vinta dalla Lazio in casa dell’Atalanta, di cui lui stesso ha curato la telecronaca assieme a Dario Marcolin:

La Lazio a Bergamo ha fatto una grande impressione, una squadra che ha preso una china importante in campionato ormai da tempo e che ha potuto giocarsi la partita di campionato, al contrario della Coppa Italia, con i giocatori migliori. Vincere a Bergamo con questo piglio non è certo da tutti. Milinkovic-Savic è un giocatore che ha raggiunto un livello di maturità importante ormai da tempo, contro l’Atalanta ha avuto una continuità di gioco impressionante. Almeno 15 palle giocate in verticale come quella che ha portato al gol del 3-1, con una postura e una sicurezza di chi sa sempre cosa fare. Calciatore importantissimo e non da oggi.

Musacchio è entrato bene in partita, è un difensore che ha la dote di conoscere già il campionato italiano, col Milan una concomitanza di fattori l’aveva messo fuori squadra ma è un giocatore che può dare anche tanto. Può fare sicuramente ancora meglio Muriqi, che avevo avuto modo di osservare già in passato con la maglia della nazionale del Kosovo e del Fenerbahce, ha avuto sicuramente bisogno di tempo per inserirsi: non è semplice cambiare mondo calcistico come ha fatto lui in una estate particolare come l’ultima, dove tutto risultava stravolto dal Covid.

Il Bayern Monaco ora affronterà il Mondiale del club e parte favorito come in tutte le competizioni in cui si presenta. La Lazio per eliminarlo non dovrebbe fare un’impresa, ma dovrebbe compierne due: a mio avviso però la squadra di Inzaghi ha il piccolo vantaggio di non essere conosciuta in Europa così come in Italia, dove tutti fanno presto a prenderti le misure. Certo il Bayern ha tutto, sarà una sfida con enormi stimoli per i giocatori biancazzurri ma nel calcio i miracoli, come ha dimostrato il Palmeiras nella finale di Libertadores sabato scorso, accadono più spesso che in altri ambiti. Da amante del calcio resto interdetto nel leggere che una squadra come il Barcellona fa le pulci al contratto di Messi: non saprei vederlo con un’altra maglia, per un attimo ho sperato che fossero vede le voci che avrebbero riportato Guardiola sulla panchina dei catalani, con Laporta presidente, con il recupero di quel team fantastico che ha fatto la storia blaugrana.

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