di Fabio BELLI

Mettiamola così: di soffrire non si finisce mai nella vita, tanto vale farci il callo. Nel calcio invece i 3 punti arrivano con grande fatica e quando accade bisogna salutarli con soddisfazione. Ma la Lazio che torna alla vittoria contro la Fiorentina, meritatamente, è però una squadra ancora alle prese con problemi di tenuta, intensità e mentalità. Addà passa’ a nuttata, il dramma da commedia edoardiana viene sfiorato quando Strakosha nel finale macchia una performance al rientro che era stata convincente: nessuna svolta per ora, la Lazio è sempre quella delle ultime settimane, ma stavolta ha vinto. Ti pare poco.

FORMAZIONI – Dopo aver saltato l’allenamento di martedì, c’è regolarmente Ciro Immobile in campo. Torna Strakosha in porta, così come Luiz Felipe si riprende il posto da titolare in difesa. Escalante sostituisce lo squalificato Lucas Leiva, Caicedo confermato sul fronte offensivo. Tra i viola confermato il tandem Ribery-Vlahovic, in difesa c’è Martinez Quarta e non Milenkovic.

SUBITO CAICEDO – La Fiorentina prova a partire aggressiva ma è Felipe Caicedo a colpire: azione molto ben orchestrata dalla Lazio al 6′, Acerbi dalla sinistra, innescato da Luis Alberto, crossa e trova la preziosa sponda di Lazzari, a centro area irrompe il panterone che brucia Pezzella e non lascia scampo a Dragowski. All’8′ su uno spiovente di Luiz Felipe, Marusic sbuca alle spalle di Venuti e il suo colpo di testa si stampa sulla parte esterna del palo. La Fiorentina si va vedere in avanti con uno strano colpo di tacco di Castrovilli che non crea grattacapi a Strakosha. Al 26′ gol annullato a Immobile, che infila Dragowski in uscita su un gran filtrante di Luis Alberto, ma partendo da posizione irregolare. Una punizione di Milinkovic-Savic si stampa sulla barriera, poi al 38′ Prandelli perde Ribery, sostituito da Eysseric. Nel finale la Lazio mostra un po’ di fatica, Luiz Felipe ed Escalante si fanno ammonire e un colpo di testa di Martinez Quarta crea qualche brivido in difesa.

IMMOBILE E BRIVIDO FINALE – La Fiorentina parte a buoni ritmi nella ripresa con Patric in campo al posto di Luiz Felipe. Al 6′ gran parata di Dragowski su Caicedo, ma l’ecuadoriano era in fuorigioco. Al 7′ super intervento difensivo di Hoedt che ferma in “estirada” Vlahovic in area, al 14′ Inzaghi aggiunge un centrocampista, Akpa Akpro, togliendo Caicedo. Al quarto d’ora sostituzione anche per Prandelli, con Callejon che prende il posto di Venuti. Quasi fatale al 24′ un retropassaggio di Patric, con Strakosha che salva tutto su Vlahovic, poi alla mezz’ora c’è il raddoppio laziale: angolo di Luis Alberto, Dragowski tocca e Immobile scarica di potenza, da due passi, la rete del raddoppio. Ma non è finita: Strakosha sbaglia il rinvio, Vlahovic viene cinturato in area da Hoedt e lui stesso trasforma il rigore che regala 5′ di brividi alla Lazio. Ma stavolta la vittoria, fondamentale, è al sicuro.

IL TABELLINO

SERIE A

LAZIO-FIORENTINA 2-1

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe (46′ Patric), Hoedt, Acerbi; Lazzari (77′ Cataldi), Milinkovic, Escalante (77′ Radu), Luis Alberto, Marusic, Caicedo (58′ Akpa Akpro), Immobile (89′ Muriqi). A disp.: Reina, Furlanetto, Patric, Armini, Franco, D. Anderson, Parolo, Pereira.  All.: Simone Inzaghi.

FIORENTINA (5-3-2): Dragowski; Venuti (60′ Callejon), Quarta (73′ Lirola), Pezzella, Igor, Biraghi; Amrabat, Bonaventura (73′ Kouamè), Castrovilli; Ribery (38′ Eysseric), Vlahovic. A disp.: Terraciano, Milenkovic, Barreca, Caceres, Valero, Duncan, Krastev, Pulgar. All.: Cesare Prandelli.

Arbitro: Rosario Abisso (sez. di Palermo)

Assistenti: Liberti, Fiore

IV uomo: Manganiello. V.A.R.: Maresca. A.V.A.R.: Carbone

NOTE. Ammoniti: 43′ Luiz Felipe (L), 45′ Escalante (L), 82′ Castrovilli (F), 87′ Hoedt (L). Recupero: 2′ pt, 5′ st

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