Daniele Rindone, giornalista del Corriere dello Sport, è intervenuto nella trasmissione radiofonica Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Sono estasiato dall’ultima settimana che si è vissuta, perché credo che assistere a una festa così grandiosa a partire dalla splendida mattina al Salone d’Onore del CONI, per poi coronarla con l’ennesima partita al cardiopalma sia stato grandioso. Non voglio esagerare ma credo che il fenomeno Lazio, in tutte le sue componenti, sia unico al mondo in questo momento. Un compleanno che ha portato l’età a quota 120, una classifica così magica credo che sia il compendio di tutte le virtù sportive, morali ed etiche della Lazio. Da quando seguo il club non credo di aver mai vissuto un momento così pieno di emozioni laziali.

Per quanto riguarda l’infortunio di Zaniolo sicuramente potrà rivelarsi pesante nel girone di ritorno anche se nelle ultime partite forse non si era ancora imposto come trascinatore della squadra. Sicuramente perderanno qualità ma è sostituibile, anche se l’impatto psicologico è forte anche a due settimane dal derby. Vedo l’Atalanta in crescita, bisogna fare attenzione perché nei gironi di ritorno ha sempre dato il meglio, facendo spesso meglio nella seconda metà del campionato della Juventus poi Campione d’Italia. Ha un impegno gravoso in Champions ma è una squadra da tenere in ampia considerazione.

Inzaghi a fine dicembre alla conferenza dello sport di Dubai aveva spiegato di aver cambiato modo di allenare, a partire dall’evitare rischi su giocatori infortunati o in ripresa. E’ normale che la sua gestione sia più equilibrata, dopo 4 anni è passato dall’essere un allenatore promettente a un tecnico più navigato, è l’esperienza che rende maestri. Il lavoro che sta facendo la Lazio è storico, in questo momento in Italia non lo sta facendo nessuno.

Ad oggi ci sono tutti i presupposti affinché la Lazio possa arrivare fino in fondo e realizzare un sogno, però ci sono anche le variabili. Squalifiche, assenze nei ruoli chiave, situazioni che in corso d’opera andranno gestite. Ci sono giocatori come Leiva e Correa che possono essere sostituiti da Cataldi e Correa, mentre giocatori come Acerbi, Luis Alberto o Immobile sono difficilmente sostituibili. Un anno così è irripetibile, non è mai successo che la Lazio vincesse 10 partite di fila e arrivasse a 42 punti a fine girone d’andata con una partita da recuperare. Il punto di svolta probabilmente è stato l’intervallo contro l’Atalanta, presero la parola Inzaghi e Lulic e in sostanza fu detto: “Se dobbiamo perdere perdiamo da uomini”. Anche Lotito nella nostra redazione disse: “Adesso è il tempo dei doveri e non dei diritti”. Quella coi bergamaschi poteva essere la partita del crollo, è stata la partita della svolta.

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