Alessandro Vocalelli è intervenuto sui 101.3 di Radio Centro Suono nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

La Lazio in campionato sta disputando una stagione di altissimo profilo, la partita contro la Juventus ha sugellato un momento molto felice per una squadra che ho sempre creduto dovesse essere lì in classifica. Da un anno ho definito il centrocampo della Lazio come il più forte d’Italia, un attaccante straordinario e in generale almeno 7 giocatori importantissimi: oltre ai quattro tenori Leiva è un campione assoluto, Lazzari si sta rivelando un giocatore di grande valore e Acerbi è ormai un Nazionale italiano a pieno titolo. Strahosha, Radu, Luiz Felipe e Lulic completano la squadra a livello importanti. Che la Lazio potesse fare così bene per me era plausibile, invece sono molto deluso per il cammino europeo: è vero che la Lazio non ha una rosa lunghissima ma per passare questo girone sarebbe servita solo un po’ di concentrazione.

“In questo momento l’Europa League ci sembra solo un fastidio, a marzo con squadre come Inter, Benfica, Arsenal, Manchester United, Benfica, Porto, Eintracht sarà un peccato non esserci. I discorsi sulla rosa corta potevano valere per questa fase successiva, ma contro Cluj, Celtic e Rennes secondo me poteva bastare la Lazio attuale. D’altronde anche l’Atalanta con una rosa limitata e qualche defezione ha affrontato bene il campionato e la Champions, d’altronde il turn over era iniziato già nella trasferta di Cluj, scelta forse eccessiva visto che erano stati lasciati a casa campioni che non potevano essere già stanchi a metà settembre.”

Spesso ci si chiede se sia bastato solo Lazzari alla Lazio per fare il salto di qualità, ma non è stato così: si sono aggiunti elementi come Correa che quest’anno è un perno mentre nella scorsa stagione giocava solo ad intermittenza, mentre anche il nuovo ruolo di Milinkovic-Savic ha ridato equilibrio alla squadra. Il serbo ha doti tecniche pazzesche e lo si è visto con lo straordinario gol segnato alla Juventus, il più bello finora visto in campionato perché voluto fortemente come gesto tecnico a partire dallo straordinario lancio di Luis Alberto. Accettando questo ruolo da mezzala pur perdendo qualcosa negli ultimi trenta metri ha aiutato molto la squadra.

A mio avviso il campionato della Lazio deve avere un indirizzo già ben preciso a prescindere da ciò che accadrà a Cagliari, che pure potrà essere una tappa di passaggio fondamentale. La Lazio è una squadra costruita, a maggior ragione ora che non c’è più l’alibi della panchina corta per affrontare l’Europa League, per cercare la qualificazione in Champions League. La media ora la porterebbe tra gli 80 e gli 85 punti, un obiettivo che deve essere nelle corde della Lazio. Una quota che rappresenterebbe almeno la Champions League e il terzo posto, se poi si potrà inseguire qualcosa in più perché qualcuno bucherà la stagione non possiamo saperlo. La Lazio deve fare la corsa su sé stessa e puntare a questa quota approssimativa di 85 punti, vedremo poi a cosa porteranno se saranno raggiunti.

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