Alessandro Calori è intervenuto su ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Acerbi è un giocatore che rappresenta uno dei pochi leader di difesa rimasti in Italia. E’ un giocatore che ha piena consapevolezza di sé, con le vicissitudini che ha passato che lo hanno arricchito e reso un punto fermo assoluto.

Ai difensori oggi non viene insegnato il mestiere, neanche a livello difensivo. Nessuno sa più marcare, non c’è più quel contatto fisico e quella scaltrezza che si acquisisce sin da bambino. Lo si vede dagli allenamenti nel settore di base, sono cose che non vengono più allenate. In più con le nuove regole un difensore perde le sue caratteristica principale, l’attenzione nella marcatura: a volte nelle diagonali ci sono degli errori nei concetti di base molto pesanti. Nella mia carriera ho attraversato un passaggio, imparando a giocare a zona, ma era stato marcare a uomo che mi aveva insegnato le basi del ruolo del difensore.

La Lazio da tanti anni ha un gruppo già definitivo, come dice spesso mister Inzaghi deve trovare la consapevolezza della sua identità. E’ in momenti come questi però che deve dimostrare di aver capito la lezione, spesso negli ultimi anni nei momenti positivi non è riuscita a dare continuità, credo che ora sia matura per mettere in atto questo salto.

L’Udinese fino a poche partite fa era la migliore difesa della Serie A e aveva un grande equilibrio, pur segnando pochissimo. Ora ha trovato maggiore facilità a esprimersi offensivamente: ha delle individualità interessanti come De Paul, mentre Okaka, Nestorovski e Lasagna sono delle punte che possono far bene. I friulani sono una squadra ancora alla ricerca della propria identità, ora deve lottare per salvarsi ma uscendo da questo limbo potrebbe migliorare ulteriormente.

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