Dario Baldi, giornalista di Fiorentinanews.com, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:
“La Fiorentina ha voglia, l’ha detto anche ieri Gaetano Castrovilli, di tornare a vincere perché il pareggio di Brescia è stato un po’ stretto. La Fiorentina si è fermata sulla deviazione di Vlahovic che non ha permesso la vittoria all’ultimo secondo. In partite come quelle contro Juventus e Napoli la prestazione è stata molto convincente, così come contro il Milan a Milano. Credo che la squadra possa trovare la spensieratezza che l’aveva contraddistinta negli ultimi successi.”
“Da amante dello sport secondo me la Lazio è molto imprevedibile, ha alti e bassi continui e questo potrebbe aiutare la Fiorentina, che ospiterà la Lazio reduce da un vero tour de force, giocando il giovedì si arriva più stanchi anche a livello mentale. L’ambiente allo stadio sarà molto caldo, anche a livello ambientale ci sarà un gran sostegno per una Fiorentina che ha avuto una settimana intera per preparare la partita.”
“La Fiorentina si è adattata su un 3-5-2 inusuale, con questa linea difensiva formata da Caceres, Milenkovic e Pezzella e un centrocampo ben costruito con Pulgar, Badelj e Castrovilli. Ribery è un fenomeno, uno dei giocatori che anche all’età che ha conferma la differenza tecnica messa in luce. I viola però sono una squadra che paga la fatica fisica, a centrocampo spesso pecca nell’impostazione anche se il ritorno di Badelj doveva risolvere certi problemi. Il Badelj che è tornato a Firenze è partito un po’ sotto tono, anche se resta un punto di riferimento. Anche l’approccio alle partite degli esterni non è sempre ottimale, a volte Dalbert e Lirola fanno fatica.”
“Non avere il centravanti è stato un fare di necessità virtù. Simeone a Firenze non era più benvoluto, era arrivato il momento di andare. Ci si aspettava un grande colpo nel reparto che non è arrivato, senza centravanti Montella si è ritrovato con un giovane come Vlahovic, pur quotatissimo a livello internazionale, ma ha sfruttato il duo Chiesa-Ribery sfruttando la qualità del francese che è ritornato ad avere i giusti stimoli e soprattutto ha trovato subito il giusto stato di forma. Aspettando l’altro giovane, Pedro, per cui sono stati investiti tanti soldi e che alla Fluminense era considerato un crack.“