di Danilo GALDINO

“Per diventare grande devi sfidare i più grandi. Per diventare grande devi sempre ricordare di essere stato piccolo. Per diventare grande non ti devi mai sentire grande…”
C’è una netta distinzione tra chi crede di essere qualcosa di grande e chi concretamente porta a compimento qualcosa di grande.
I primi incarnano il concetto che l’apparire è più importante dell’essere, quindi sbraitano e si dimenano per mettersi in mostra, mistificano, ingigantiscono e riempiono le bacheche di polvere e proclami, confezionano belle scatole regalo colorate, con coccarde variopinte, ma vuote.
I grandi, invece sono soggetti spesso a critiche da parte di chi insegue sempre, ma non raggiunge mai, lamentele dettate e influenzate dalla peste del XXI secolo: l’invidia.
I grandi sanno solo vincere, vogliono solo e soltanto vincere, non ammettono giustificazioni o alibi, macinano vittorie su vittorie senza mai festeggiare e rilassarsi.
Poi c’è chi osa e affronta tutto e tutti, sempre con estremo coraggio, umiltà e tenacia. Chi è stato allevato sin dall’infanzia a lottare per guadagnarsi rispetto, stima e riconoscenza. Chi sa di non essere nato grande, ma con determinazione e perseveranza lo è diventato, sfidando sempre i grandi senza mai sentirsi piccolo.
Negli ultimi vent’anni è cambiato tutto, la Lazio nostra è diventata una grande, vittoria dopo vittoria, conquista dopo conquista, ci siamo guadagnati il rispetto e la considerazione di tutti in Italia e nel mondo. Con le vittorie degli ultimi quattro lustri siamo la squadra italiana che ha vinto di più subito dopo la Juventus, l’Inter e il Milan. Se qualcuno lo avesse detto ai nostri padri quarant’anni fa, sarebbe stato internato e chiuso in un manicomio. Invece il tempo è la perseveranza, hanno dato i loro frutti: da una Coppa Italia e uno Scudetto, si è passati a perdere il conto di tutte le finali disputate ed i trofei vinti. Addirittura qualche Laziale dei giorni nostri, ha iniziato a snobbare competizioni come l’Europa League o la Coppa Italia, definendole coppette. Negli ultimi vent’anni è cambiato tanto, in questa città come nel resto d’Italia.
“Per diventare grande devi sfidare i più grandi. Per diventare grande devi sempre ricordare di essere stato piccolo. Per diventare grande non ti devi mai sentire grande…”
Stasera la Banda Inzaghi dovrà dimostrare a tutti quelli che snobbano la Lazio nostra, che abbiamo una squadra capace di mettere in difficoltà tutti fino alla fine della stagione, il desiderio di essere protagonisti come nelle ultime stagioni dovrà raddoppiare le forze in campo.
I nostri ragazzi dovranno rispondere a chi ogni giorno fa di tutto per descriverci come qualcosa di piccolo e di poco valore, che negli ultimi vent’anni siamo stati spesso una spina nel fianco ed un pericolo costante per tutti.
Non sarà facile, ma nulla lo è per chi vuole diventare o restare grande. Nella testa di tutti dovrà esserci un solo ed unico pensiero: lottare!
Oggi l’Inter di Antonio Conte è sicuramente il peggiore degli avversari da affrontare, ma l’Inter è da sempre uno spauracchio per tutti.
Negli ultimi vent’anni al Meazza contro i nerazzurri abbiamo collezionato: 3 vittorie, 8 pareggi e 9 sconfitte.
Servirà la stessa determinazione vista a Milano lo scorso anno contro l’Inter di Spalletti, servirà tanta umiltà ed una Banda Inzaghi fatta di intelligenza tattica, di ardore, giocate d’alta classe e cinismo. I grandi non pensano al futuro prossimo, loro sanno bene che l’unico futuro da vivere è oggi. Partita dopo partita, passo dopo passo, senza farsi condizionare dall’euforia di una vittoria o dalla delusione di una sconfitta.
I grandi non si stancano mai di essere protagonisti, rispettano tutti, ma non temono nessuno.
Il cammino per diventare grandi, passa per una tappa importante come quella di stasera a San Siro.
Tutta l’Italia seguirà con curiosità e interesse il nostro incontro, perché è il big match della quinta giornata, mezza Italia si aspetterà un nostro passo falso, l’altra metà composta da juventini e napoletani confidano in un “mai dire mai…”.
Questa sera tocca a te, a me, a noi… i grandi o chi desidera diventarlo, si fanno trovare sempre pronti, perché quando tocca a te, tocca a te…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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