di Danilo GALDINO

“Siamo ciò che desideriamo di essere. Incolpare gli altri è assai facile. Puoi passare l’intera vita incolpando il mondo, ma i tuoi successi o le tue sconfitte dipenderanno esclusivamente da te…”
Paulo Coelho ha scritto una verità incontestabile e incontrovertibile, una verità sacrosanta che spazza via ogni alibi, giustificazione o scusa creata per nascondere le proprie insicurezze ed i propri limiti. In molti cercano di scaricare sugli altri responsabilità e insuccessi, ma tutto ciò che si vive, si vuole e si desidera dipende solo e soltanto da noi.
Chi si accontenta di una vita mediocre, ai margini e da figurante, resti fermo e in silenzio al proprio posto, ma la nostra storia ci ha insegnato che il popolo Laziale è sempre stato artefice del proprio destino.
Serviva subito una risposta per rimettersi in piedi dopo le due brutte sconfitte dell’ultima settimana, serviva vincere e recuperare parte dei punti persi a Ferrara, serviva rivedere alcune trame di gioco: le verticalizzazioni di Luis Alberto, gli inserimenti e le accelerazioni di Correa, un bel goal su azione di Ciro che mancava all’Olimpico da troppo tempo e chiudere la partita con la nostra portata imbattuta. Ieri sera c’è stato tutto questo, ma la strada è ancora lunga e passa per la sfida più difficile di questa prima parte della stagione. Neanche il tempo di gridare vittoria e già tra 48 ore faremo visita a casa dell’unica squadra che viaggia a punteggio pieno in vetta alla classifica: l’Inter di Antonio Conte a San Siro è in questo momento l’avversario più duro da affrontare e superare. Dopodomani testeremo lo spessore ed il valore della Banda Inzaghi, senza dimenticare che in queste ultime quattro stagioni ha già sbancato la Milano nerazzurra altre volte.
Ora, tocca solo e soltanto a loro dimostrare chi sono veramente, devono farci dimenticare in fretta quei soliti black-out inanellando una serie di prestazioni importanti e di risultati utili. Serve continuità di rendimento per spazzar via i tanti dubbi che affollano la nostra testa da una settimana, solo e soltanto loro posso ricatapultare la Lazio nostra nelle alte sfere della classifica. In troppi hanno dimenticato che siamo solamente alla quarta giornata di campionato, la classifica è cortissima. Con 2 vittorie, un pareggio e una sconfitta, in quattro partite giocate, attualmente ci troviamo a soli 3 punti dal secondo posto e quella di dopodomani è un’importante sfida contro una formazione che sarà sicuramente protagonista fino al termine della stagione. Un’eventuale risultato positivo permetterebbe di recuperare gran parte delle certezze svanite nei giorni scorsi.
Ora bisogna solamente sostenere i nostri ragazzi e aiutarli, serve il supporto di tutti quelli che dicono di amare i colori del cielo, serve quel grido d’incitamento che fa tremar la terra, mai come ora serve quel: “Lazio… Lazio… Lazio… Lazio!!!”
Ci sono due tipologie di uomini da sempre: chi si accontenta di vivere passivamente il riflesso della vita degli altri e chi osa, rischia e azzarda sempre per vivere anche un solo minuto dei propri sogni.
Noi non temiamo mai nulla, semplicemente perché abbiamo combattuto contro demoni e spettri all’inferno, noi ci siamo salvati da una morte annunciata, noi abbiamo lottato con determinazione e coraggio per vincere qualcosa di importante che doveva andare a finire nelle mani sporche di qualche potente scorretto, noi… sempre e soltanto noi, abbiamo trasformato l’impossibile in realizzabile, l’ordinario in straordinario.
Siamo stati allevati a pane e difficoltà, e molti di noi lo hanno dimenticato, abbiamo dovuto attendere la maggiore età per iniziare a conoscere la parola vittoria. Conosciamo perfettamente i periodi pesanti ed incerti, per questo due sconfitte non potranno mai scalfire la nostra fede incrollabile.
Oggi 23 settembre 2019, è un lunedì…
È già l’antivigilia di una quinta giornata di campionato, ma è soprattutto un giorno particolare per tutta la nostra grande famiglia. Sì, noi non siamo dei semplici tifosi di una squadra di calcio come tutti gli altri, noi siamo un popolo… noi siamo una famiglia… noi siamo tutti figli dello stesso sentimento, quindi tutti fratelli e sorelle.
Nel nostro mondo esistono figure indimenticabili, date che non si possono scordare, momenti che sono entrati a far parte della storia della prima squadra della Capitale e di un popolo intero.
Nel nostro mondo si alimenta il culto della storia, della tradizione e dei ricordi.
Nel nostro mondo si sono vissute pagine di gioia e tristezza, di sorrisi incancellabili e lacrime di dolore, di tragedie e drammi che hanno segnato per sempre famiglie e figli come noi.
Oggi è 23 settembre e in un 23 settembre di 38 anni fa, nasceva un membro importante della nostra famiglia, veniva alla luce Gabriele Sandri.
Nel nostro mondo nessuno ci lascia veramente, perché l’amore genera l’immortalità, l’amore riesce a superare anche gli omicidi, l’amore vince il tempo e anche la morte…
In qualsiasi angolo del Paradiso tu sia, buon compleanno meravigliosa creatura.
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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