di Danilo GALDINO

Quando si tradisce e delude una volta, sul cuore ferito si crea una cicatrice che provoca continuamente dolore e ricorda il motivo che ha causato tutto ciò. In quel caso chi ha sbagliato deve recuperare la stima e la fiducia persa, moltiplicando gli sforzi per riparare agli errori commessi. Tutti possono sbagliare nella vita perché la perfezione non è umana, tutti devono avere almeno una possibilità per riscattarsi e farsi perdonare.
La possibilità c’era, si è materializzata dopo appena quattro giorni, a 1700 chilometri di distanza da casa, in un posto famoso nel mondo e conosciuto principalmente per le leggende sui vampiri e non per la forza devastante delle sue squadre di calcio.
Per farsi perdonare e far cambiare idea sul proprio valore e sull’affidabilità, però, non bastano parole, spiegazioni o proclami, bisogna andare ben oltre e dimostrare con fatti concreti, altrimenti la cicatrice sul cuore torna pericolosamente a sanguinare.
La squadra vista ieri contro i romeni in Europa League, non è tanto diversa da quella che ha perso in Emilia domenica scorsa. Continua il processo di involuzione scattato a Ferrara, come se la sosta per le Nazionali avesse cancellato di colpo tutto quello che di buono si era visto nelle prime due uscite di campionato.
Le colpe di questa situazione incredibilmente deludente sono da attribuire a tutti: calciatori, allenatore e società. Nessuno è esente dalle critiche che stanno piovendo in questi ultimi giorni. Prestazioni insufficienti e scelte sbagliate stanno indirizzando il galeone biancoceleste verso delle acque pericolose e se non ci sarà un repentino cambio di rotta, il rischio di affondare e sprofondare diventa ogni giorno che passa più concreto.
Dov’è finita la voglia di giocare e divertire con il sorriso sulle labbra? Dov’è finita la voglia di lottare per arrivare sempre prima sul pallone e superare ogni avversario? Dov’è finita la squadra che giocava un calcio bello e arrembante? Dov’è finito il gruppo che segnava e faceva sognare? Dov’è finita la Banda Inzaghi?
Le domande, i dubbi, gli interrogativi sono parecchi, affollano la testa di un intero popolo e nonostante si senta e si legga di tutto e di più, nessuno conosce perfettamente le risposte.
Inzaghi ed i suoi ragazzi sembrano essersi persi dentro a un labirinto e ad ogni passo fatto, la luce diminuisce sempre più, provocando disagio e insicurezza, confusione e smarrimento.
Tutti noi vorremmo sapere oggi i motivi che hanno spinto a lasciare a Roma tre giocatori importanti come Immobile, Luis Alberto e Radu. Un gruppo dovrebbe affrontare tutto e tutti sempre insieme, sempre uniti e sempre con estremo rispetto. In quest’ultima settimana ciò che è mancato di più forse è proprio il rispetto verso tutti quei ragazzi che erano presenti domenica contro la Spal e ieri in Transilvania; verso tutti gli innamorati della Lazio nostra; verso gli avversari considerati troppo superficialmente deboli e facilmente superabili.
Come si può applicare un turnover dopo appena venticinque giorni dall’inizio della stagione? Proprio quest’anno che ci siamo presentati ai nastri di partenza con una sola defezione (Luiz Felipe) e con una squadra al completo. Siamo tra le poche formazioni che hanno l’intero organico a disposizione e anziché sfruttarlo al massimo, noi ci auto-limitiamo con delle scelte veramente incomprensibili. È successo con la Spal e si è ripetuto ieri sera. Presunzione e spocchia fanno più danni della grandine.
Un Mister che si è battuto per continuare ad avere tutti i suoi giocatori migliori e poi inspiegabilmente non li impiega. Calciatori che stanno fornendo prestazioni non all’altezza del loro nome e dei loro compensi da big. Una società che ha deciso di effettuare un calcio mercato al risparmio acquistando solamente quattro calciatori nuovi (Lazzari, Vavro, Jony e Adekanye). Tutti ora sono chiamati a dimostrare, sono chiamati a rialzarsi, sono chiamati a dare il meglio per meritare l’amore di un popolo straordinario come quello Laziale.
Nonostante tutto e tutti, noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto… la Lazio ed i Laziali prima di ogni altra cosa.
Sempre e per sempre, dalla stessa parte ci troverai…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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